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Campioni internazionali

Gauff alza la voce contro il razzismo. Ed è bravissima…

Dopo essersi rifatta da sola il nome - da Cori a Coco - se ne sta facendo un altro come attivista, nel segno delle ultime due tenniste di personalità mondiale, Billie Jean King a Martina Navratilova. Precoce come sempre, è salita sul pulpito ad appena 16 anni e con semplicità arriva la cuore della sua gente parlando di razzismo,

di | 10 agosto 2020

Cori Gauff

Coco Gauff è sempre stata più grande della sua età, fisicamente e mentalmente. Il tennis, con due genitori atleti di livello, ne è la conseguenza: dai tre titoli WTA già vinti (due in doppio e uno in singolare), l’ingresso fra le “top 50”, il successo su uno degli idoli, Venus Williams - e non in un torneo qualsiasi, ma in uno Slam, agli Australian Open -, il record di più giovane a qualificarsi al quarto turno a Wimbledon, seguendo la “road map” proprio delle famose figlie di “Mr Richard”.

Ad appena 16 anni è il prospetto più promettente di star proposto dalle racchette rosa, con lo show-business a stelle e strisce che soffia veemente alle sue spalle per sfruttare l’agognato mercato delle teenager di colore. Coco, dopo essersi rifatta da sola il nome da Cori che non le piaceva, se ne sta facendo un altro come attivista, nel segno delle ultime due tenniste di personalità mondiale, Billie Jean King a Martina Navratilova. Precoce come sempre, è salita sul pulpito ad appena 16 anni e con la consueta semplicità dei campioni arriva la cuore della sua gente parlando di razzismo, di un problema sempre vivo in un paese libero ma pieno di controsensi come gli Stati Uniti d’America.

Con perseveranza e dedizione ha convinto mamma e papà a lasciare il lavoro e trasferirsi dalla Georgia alla Florida, la palestra dello sport Usa, e ora con determinazione e coraggio prende sempre più spesso il microfono ed arringa la sua gente, lanciandosi, forse, verso una carriera politica. A DelRay, ha preso la parola, così, senza niente di scritto davanti, armata solo delle sue idee, della sua brava bottiglietta d’acqua e delle sua personalità, ed è andata dritto al cuore dei presenti:

“E’ triste che sono qui a protestare per la stessa cosa per la quale mia nonna protestava più di cinquant’anni fa. Sono qui per dirvi che, per prima cosa, dobbiamo amarci fra di noi. Sono qui per dirvi che, qualsiasi cosa succeda, per prima cosa dobbiamo amarci l’un l’altro. Dobbiamo avere conversazioni difficili con i nostri amici. Dobbiamo utilizzare la nostra voce, non importa quanto piccola o grande sia la piattaforma di persone che possiamo raggiungere. Tutti devono assolutamente far presente la propria visione della società, anche e soprattutto ai loro familiari e agli amici più stretti che vedono il problema della discriminazione razziale in modo diverso o non lo vedono affatto. Il tempo delle discussioni difficili è arrivato. Io ho passato tutta la settimana a farli, cercando di educare i miei amici non neri su come possono aiutare il movimento. Per seconda cosa, dobbiamo agire, io non ho ancora l’età per votare ma è nelle vostre mani votare per il mio futuro, per quello di mio fratello e per il vostro. E questo è un sistema per cambiare”.

Coco Gauff su twitter contro il razzismo dopo i fatti di MInneapolis

L’uccisione di George Floyd da parte della polizia è l’ennesima goccia che fa traboccare il vaso della gente della protesta da parte della gente di colore, ma Coco l’attivista rilancia: “Non si tratta solo di George Floyd. Si tratta di Trayvon Martin. Si tratta di Eric Garner. Si tratta di Breonna Taylor. Si tratta di cose che stanno accadendo. Io avevo otto anni quando Trayvon Martin venne ucciso. Perché, sono qui a sedici per chiedere ancora un cambiamento? Questa cosa mi spezza il cuore perché sto lottando per il futuro dei miei fratelli. Sto lottando per il futuro dei miei figli futuri. Sto lottando per il futuro dei miei futuri nipoti. Perciò, è ora che dobbiamo cambiare le cose”.

Il suo discorso su Twitter ha avuto 120mila visualizzazioni e ha ricevuto oltre 7000 like. La collega belga, Kim Clijsters, ha commentato: “Grazie per essere una ragazza da cui mia figlia imparerà e avrà come esempio.  Prometto che continueremo a insegnare ai nostri figli la cosa giusta da fare in modo che anche loro possano trasmetterla. Tutto inizia da casa”.

Coco non si è fermata a un solo social media, ha parlato anche su altre piattaforme, come Instagram. “Quando si fermerà?”, ha scritto, proponendo una foto che include uomini neri che hanno perso la vita per mano di ingiustizie razziali.  “Quando saremo visti come esseri umani e non come una minaccia? Riposino in Pace tutte le belle anime le cui vite sono finite in fretta a causa del razzismo. Tutte le vite non saranno importanti finché la società non dimostrerà che si preoccupa veramente delle vite dei neri”.

Ha proprio ragione Mary Carillo, ex amica e compagna di doppio di John McEnroe, oggi quotata opinionista tv: “Coco è diventata un’attivista”. E lo sport è una grancassa portentosa, importantissima, mondiale. Vincere sul campo da tennis darà alla Gauff una motivazione in più per poter alzare sempre più la voce partendo direttamente dalla pancia della sua America.

Cori Gauff spara il suo ottimo rovescio bimane

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