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Campioni internazionali

Tra uomini e donne la differenza è … il doppio

Mentre i primattori del circuito Atp snobbano il gioco di coppia e lasciano spazio agli specialisti puri, o ai singolaristi mancati, magari a fine carriera, nel mondo Wta tra le prime ci sono tante singolariste, anche di alto livello

di | 05 febbraio 2020

Mladenovic e Babos vincitrici agli Australian Open

Mladenovic e Babos vincitrici agli Australian Open

Quanto sono diversi il tennis maschile e quello femminile? Anche se dietro le quinte la big boss delle donne, Micky Lawler, sta cercando in tutti i modi di tornare insieme ai maschi per ottimizzare le spese e gli introiti, le ultime gare del 2019 e le prime del 2020 ribadiscono che le differenze fra le due facce del pianeta tennis sembrano addirittura aumentare.

Dalle manifestazioni a squadre per nazioni che negli uomini si triplicano addirittura (Laver Cup, Davis e Atp Cup), al servizio che è sempre più colpo discriminatorio per le racchette maschili mentre il successo della trottolina Sofia Kenin agli Australian Open dice tutt’altro per le donne.

Se guardiamo poi al doppio, vediamo bene che grande differenza ci sia nei “top ten” della specialità, che riportiamo con gli anni e la classifica di singolare.

 

Uomini:

1)Farah, 33 anni (n. 163 nel 2011),

2)Cabal, 33 anni (n. 184 nel 2011),

3)Zeballos, 34 anni (n. 39 nel 2013, oggi 440),

4)Salisbury, 27 anni (n. 559 nel 2015),

5)Ram, 35 anni (n. 56 nel 2018),

6)Mahut, 38 anni (n. 37 nel 2005, oggi 192),

7)Polasek, 34 anni (n. 557 nel 2007),

8)Dodig, 35 anni (n. 29 nel 2016),

9)Kubot, 37 (n. 41 nel 2010),

10)Melo, 36 anni (n. 273 nel 2005).

 

Donne:

1)Hsieh, 34 anni (n. 39),

2)Strykova, 33 anni (n. 30),

3)Mladenovic, 26 anni (n. 37),

4)Babos, 26 anni (n. 98),

5)Sabalenka, 21 anni (n. 13),

6)Mertens, 24 anni (n. 19),

7)Dabrowski, 27 anni (n. 448),

8)Xu, 31 anni (non ha classifica di singolare),

9)Siniakova, 23 anni (n. 59),

10)Krejcikova, 24 anni (n. 112).

Fra gli uomini, fatte un paio di eccezioni - Zeballos, Mahut e Dodig -  abbiamo soprattutto specialisti, singolaristi mancati o giocatori a fine carriera, mentre fra le donne, il lotto è molto più composito e variegato, con un filo conduttore abbastanza comune di singolariste non ancora realizzate sotto vari profili (Sabalenka, Mladenovic, Babos, Siniakova, Mertens) o in via di maturazione (Krejcikova), o in fase calante (Hsieh e Strykova), con due sole specialiste (Dabrowski e Xu).

Le due singolariste di più alta classifica, Sabalenka e Mertens, utilizzano chiaramente il doppio per affinare la tecnica e rimpinguare la cassa, e danno quell’apporto di qualità di cui il settore ha molto bisogno. Evidentemente, gli sforzi del singolare maschile (e relativi premi) sono diventati così importanti da svilire la presenza dei colleghi dalla gara a coppie. Ma la presenza dei migliori singolaristi e delle migliori singolariste resta il sistema ideale per ravvivare l’attenzione del pubblico sul doppio, e non farlo invecchiare sul circuito ATP e Wta come avviene del resto - tristemente - nei circoli.

Invece, fra i primi della classe degli uomini, il solo Novak Djokovic ha una partecipazione sia pur ridotta ma di qualità in doppio, sommando 70mila dollari di premi ufficiali per le gare di specialità ai 3.844.000 e spiccioli del singolare, gli altri sono stati reclutati solo per la ATP Cup di gennaio in Australia.

Il primo premio di doppio, sia maschile (Ram-Salisbury) che femminile (Babos-Mladenovic), ai recenti Australian Open è stato di 522,705 dollari per la coppia vincente, la metà circa per quella finalista.

Se andiamo a vedere nel dettaglio il ranking dei premi guadagnati in questi primi mesi dell’anno, scopriamo che, a differenza degli uomini, molte delle prime giocano anche il doppio e ci guadagnano, autofinanziandosi la stagione di singolare e allenandosi anche.

Sia la campionessa di Melbourne, Kenin, con 28mila dollari da sommare ai 2.888.000 del singolare, che le prime tre del mondo, Barty, Halep e Pliskova, giocando il doppio. Mentre, fra le top ten, lo disertano Svitolina, Bencic e Osaka, che hanno peraltro un gioco molto dispendioso.

E comunque scorrendo la classifica dei premi ufficiali stagionali, tutte le prime hanno un buon biglietto da visita sia come singolariste che come doppiste. Aryna Sabalenka (n. 13 del mondo da sola e 13 in coppia) ha intascato 110mila dollari col singolare e 40mila col doppio, al contrario, Kristina Mladenovic rimpingua i 65mila dollari guadagnati in singolare coi 275mila del doppio, come la compagna di squadra, Babos, che ha un bilancio di 70mila più 263mila nei due comparti, e la Strykova, con 91mila dollari da sola e 173mila in tandem, mentre la Krejcikova ha un bilancio quasi pari, con 93mila dollari in singolare e 82mila in doppio.

Aryna Sabalenka (a destra nella foto) con Elise Mertens

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