Anticipo, ricerca di palla, ritmo negli scambi, alte velocità e rendimento al servizio: sono queste le chiavi dell’esplosione di Jannik Sinner lungo il 2019 secondo le statistiche dell’ATP. Analizziamo i numero del 18enne altoatesino
di Gabriele Ferrara | 16 dicembre 2019
Jannik Sinner è nettamente il migliore under 18 del mondo. È il più giovane in Top 100, un premio a una stagione da rivelazione giocata con una maturità da veterano.
Ha bruciato le tappe: a Bergamo è diventato il più giovane italiano a vincere un Challenger, a Roma ha vinto la sua prima partita ATP contro Johnson e non ha nemmeno sfigurato contro Tsitsipas.
E non si è fermato. Ad Anversa è diventato il più precoce semifinalista ATP in cinque anni, per poi trionfare alle Next Gen Finals in finale contro il Top 20 australiano De Minaur.
E la settimana dopo, per nulla condizionato dal bagno di folla milanese, ha vinto il Challenger di Ortisei senza perdere un set.

Risultati raggiunti grazie a principi cardine di lavoro e punti chiave. Li spiega coach Piatti: "Per me è fondamentale l’anticipo nella preparazione del colpo e la ricerca delle distanze: bisogna andare a cercare sempre la palla alla stessa altezza e in avanti. Così si prende campo”. Non a caso Sinner è migliorato molto in questo con entrambi i fondamentali. È davvero raro vedere un diciottenne tenere gli scambi a velocità elevatissime come riesce a fare l’altoatesino.
Complessivamente, una delle prestazioni più impressionanti con la battuta è stata quella offerta nella finale delle Next Gen Atp Finals contro Alex De Minaur, ovvero uno dei migliori ribattitori del circuito. In quel caso, l’australiano non è riuscito a rispondere nel 37% dei casi (40% con la prima, 29% con la seconda).
La velocità media della prima e della seconda palla è stata pari a 199 km/h e 162 km/h, con una resa rispettivamente del 74% e del 59%.
Nonostante tutte le statistiche che lo riguardano siano basate su pochissimi numeri, visto il numero di match disputati nel circuito ATP (21 in totale), è interessante notare che, mediamente, nel 2019 ha messo in campo il 59% di prime, ricavando il 70% dei punti.
Abbastanza bene anche con la seconda, con la quale registra un ottimo 53%. Da un punto di vista di scelte di gioco, da sinistra cerca la soluzione esterna nel 42,9% (76,7% di punti vinti) e la T nel 47,8% (resa pari al 75,7%). Da destra, invece, prova il servizio piatto nel 52,5% dei casi e lo slice esterno circa due volte su cinque (40,8%), ottenendo rispettivamente il 76% e l’80,6% dei punti.
Sinner ha già numeri eccellenti anche in risposta, specialmente sulla prima di servizio, riuscendo a generare velocità sui servizi degli avversari grazie alla sua rapidità di braccio e al suo senso dell’anticipo.
Non a caso vince il 31% dei punti sulla prima di servizio degli avversari e il 49% sulla seconda. Per esempio, alla stessa età Djokovic ha registrato rispettivamente il 28% e il 51% (dati ATP).
Ancora, Sinner quest’anno ha conquistato il 24% dei game disputati in ribattuta. In particolare, Jannik è letale quando può colpire un servizio centrale non troppo potente, come dimostra il fatto che in queste situazioni sulla seconda palla degli avversari vinca il 56,9% dei punti giocati da destra e il 72,2% quando si verifica la medesima situazione nell’altra parte del campo.
Inoltre, Sinner è bravissimo a rispondere con grande profondità senza dare modo agli avversari di guadagnare terreno. Infatti, il numero 78 del mondo registra ottimi numeri anche quando deve rispondere a una prima di servizio esterna, vincendo il 51,3% dei punti da destra e il 58,3% da sinistra (dati ATP).
Come ha avuto modo di ricordare in diverse occasioni lo stesso Sinner, si tratta di un progetto a lungo termine, motivo per cui è lecito aspettarsi qualche difficoltà di assestamento nel circuito maggiore.
D’altra parte, la consapevolezza che sta dimostrando di avere, unita a un team di altissimo profilo che lo circonda e lo consiglia sempre nel migliore dei modi, sembra suggerire che continuerà a imparare tanto e in poco tempo.