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Campioni internazionali

“Che bello il tennis donne, che brave Paolini, Trevisan e le altre italiane”

Renzo Furlan racconta la sua esperienza di coach di Jasmine ed esamina in parallelo il mondo delle racchette maschili

di | 09 maggio 2023

Il sorriso di Jasmine Paolini

Il sorriso di Jasmine Paolini

Renzo Furlan è uno spirito libero da sempre, ha fatto scelte singolari, sia da giocatore che da allenatore, transitando dal centro tecnico federale di Tirrenia ai consigli d’oro a Francesca Schiavone (come lui col rovescio a una mano) al settore tecnico serbo. Da tre anni è legato a Jasmine Paolini, convinto dalla 27enne toscana dai piedi alati che però da ottobre non fa più risultato. “Sta bene, ha risolto il problema al menisco, le mancano le vittorie, al momento non sta gestendo bene il match, ma ha tantissimi margini di miglioramento”.

ALTERNATIVE
Jasmine è alta appena 1.63, non ha punti facili e può finire schiacciata dalle wonder women del tennis moderno, con relativa perdita di fiducia: “La capisco benissimo, quando giocavo poteva succedere anche a me di essere sopraffatto fisicamente. Oggi poi il livello è sempre più alto e la palla va sempre più veloce. 'Scricciolo' ha un gioco a rischio elevato di errori e deve trovare l’equilibrio fra aggressività e controllo”. La sua superficie è quella veloce indoor: “Lì gioca più in linea, la terra è quella più difficile, deve costruire il punto e fa più fatica”. Ma Renzo guarda in prospettiva: “Da quando lavoriamo assieme abbiamo fatto un progetto con obiettivi che dobbiamo e possiamo raggiungere. Si sa, una percorso non è solo un rettilineo ma è fatto anche di curve”.

Renzo Furlan

BELLEZZA
Furlan va controcorrente ripeto alla maggioranza degli appassionati: “A me il tennis donne piace, negli ultimi anni si è evoluto sempre di più seguendo quello maschile, verso la velocità. Con servizio e risposta che prendono sempre più importanza. Apprezzo molto le giocatrici italiane come la Trevisan per come cerca di sopperire a certi limiti d’altezza col talento e l’interpretazione del punto, utilizzando armi diverse, sfruttando il proprio bagaglio personale, tecnico e anche fisico”.

Renzo è affascinato anche da una importante differenza fra tennis maschile e femminile: “Quello femminile è più umorale, pensa solo alla Sabalenka che nei primi 4 mesi  ha avuto tante difficoltà ma poi è salita enormemente di livello”. E comunque difende l’Italia: “Il passato non ritorna, la 4 delle quattro Fed Cup non ci sono più, come anche le finali Slam, ma il nostro paese ha sempre espresso buona qualità e un ricambio”.

PANORAMA UOMINI
Intanto, nel pianeta ATP, dove Furlan nel 1996 è arrivato al numero 19 del mondo: “Salgono velocità e potenza e la media d’altezza è sempre più oltre l’1.90, e intanto spunta Alcaraz che è un mix di Federer e Nadal insieme, con più mano di Rafa, tante smorzate e quindi una qualità tecnica straordinaria. E in Italia ora come ora, oltre ai giocatori più noti e già affermati, ne abbiamo almeno altri 7/8 dal 2001-2002-2003, con Sinner e Musetti  che entro breve saranno al vertice e se la giocherà con quell’altro fenomeno di Rune”.

SEGRETO & SEGRETI
Il Rinascimento del tennis italiano ha più motivazioni: “Anche grazie ai PIA la Federazione ha fatto un lavoro estremamente positivo e capillare sul territorio, fornendo ai circoli più mezzi per lavorare. Inoltre sono venuti fuori tanti buoni allenatori in tutt’Italia, come Tartarini, Gipo Arbino, Santopadre che hanno fatto un grandissimo lavoro dentro e fuori del campo coi loro allievi, che hanno cresciuto negli anni e mantengono tutt’ora. E poi c’è la funzione importantissima dei tanti Challenger italiani che hanno fatto da palestra e da sostentamento anche economico, contribuendo alla miscela esplosiva del grande risultato attuale”. E il segreto di Furlan? “Magari seguo una mia via un po’ più esterna rispetto agli altri e, quando ho un dubbio mi confronto col mio vecchio maestro Riccardo Piatti. Lui mi ha cresciuto ma mi sono evoluto come giocatore non come discepolo, seguendo la mia strada”.


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