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Campioni next gen

Il punto tecnico di Rianna sui Next Gen... da Finals

Secondo il tecnico federale che segue Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, i nordamericani Shapovalov e Auger-Aliassime sono i due con le maggiori potenzialità in questa tornata di Under 21. In vista della kermesse di Milano, ecco il suo punto di vista sui migliori giovani del Tour

di | 09 ottobre 2019

Australian Open 2019

“Bisogna sempre essere molto cauti nell’analizzare il futuro della Next Gen, ma credo che Felix Auger-Aliassime e Denis Shapovalov abbiano qualcosa in più rispetto ai loro coetanei”. Parola di Umberto Rianna, tecnico federale e responsabile da anni del progetto over 18. In vista delle Next Gen Atp Finals di Milano (5-9 novembre), ormai alle porte, abbiamo provato a fare un salto nel futuro. Chi saprà ripercorrere le orme di Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas, giunti nelle parti nobili del ranking Atp in tenera età?

La solidità di Felix

La DeLorean (l'auto del film 'Ritorno al futuro', ndr) di Umberto Rianna parte dal Canada e precisamente da Felix Auger-Aliassime, numero 19 del mondo a 19 anni, che l’esperto coach campano definisce: “Il più strutturato per arrivare a breve in Top 10 e, nel prossimo futuro, a trionfare negli Slam. Ogni volta che vedo Felix noto che riesce ad aggiungere qualcosa in più al suo repertorio, sia tecnico che mentale o fisico. È ancora giovanissimo e ha ovviamente qualche lacuna, come il gioco di volo, ma stiamo parlando di un tennista con delle fondamenta solide che dovrà semplicemente, ogni anno, rinnovare i dettagli del proprio gioco. Aggiungerà nel corso del tempo nuove migliorie e rappresenterà una certezza per l’alto livello Atp. Anche Matteo Berrettini, quando ci ha giocato contro quest’anno, è rimasto impressionato dalle qualità di Felix”. Non solo Auger-Aliassime nei pensieri di Rianna, che si sofferma su Denis Shapovalov, autore di una stagione di alti e bassi e oggi numero 36 Atp. “Shapovalov è il mio ‘pallino’ per eccellenza. La sua crescita, per molti, parrebbe essersi fermata, ma in realtà non è così. Si è trattato di un momento di assestamento, anche perché il suo è un tennis quasi avveniristico, che ha bisogno di un giusto equilibrio per poter trovare continuità di rendimento. Shapovalov è un po’ come John McEnroe, è un qualcosa di diverso, di non comune e sostanzialmente unico. Mi aspettavo un’annata con qualche difficoltà, a volte sembra ancora un po’ uno junior, ma sta acquisendo competenze con grande professionalità e già dal 2020 me lo aspetto pronto per un notevole salto di qualità”.

De Minaur insegue

“Sono molto curioso - prosegue Rianna - di capire che tipo di evoluzione avrà la crescita di Alex De Minaur (numero 24 Atp; ndr). L’australiano è un giocatore davvero forte, anche se ritengo abbia qualcosa in meno rispetto ai due canadesi. Intendiamoci, è un tennista completo, che se saprà approfittare di un momento storico favorevole porterà a casa un bel numero di titoli, anche di grande prestigio. Alex ha tantissime armi, ma nessuna straordinaria; sa fare tutto, ma non ha colpi devastanti. Va detto, però, che al posto dei piedi ha due razzi. È già molto solido, quanto ancora potrà crescere?”. Un altro Next Gen di sicuro valore è Frances Tiafoe, numero 51 del mondo e autore di una stagione non entusiasmante. “Lo statunitense ha una fisicità straordinaria e, anche solo per quella, va preso in considerazione e rispettato. Ha una tecnica molto personale, ma potrà essere protagonista nei prossimi anni, anche se forse non per l’altissimo livello. Parlando dei suoi predecessori a stelle e strisce, credo possa ricalcare i successi di un John Isner, ma non certamente avvicinarsi a Andy Roddick”.

Le possibili sorprese

Entrambi classe ’99, giocatori dal tennis brillante e potente, Alexei Popyrin (89 Atp) e Alejandro Davidovich Fokina (102 Atp) stanno crescendo a vista d’occhio. “Questi due ragazzi a mio avviso hanno potenzialità maggiori rispetto ad altri come Casper Ruud o Miomir Kecmanovic, molto forti ma già piuttosto formati fisicamente e tennisticamente. Popyrin è impressionante. Anni fa, quando seguivo gli under 14 per la Fit, mi era capitato di vederlo e già si notavano delle qualità fuori dal comune: i suoi cambi di ritmo, la potenza al servizio, può fare tutto e riuscire in tutto, anche vincere uno Slam. Davidovich ha qualcosa di unico, ha forza, talento e, come Popyrin, quel briciolo di follia che non fa mai male. I francesi? Humbert e Moutet sono buonissimi tennisti, soprattutto il secondo ha un tennis divertentissimo e di qualità, ma mi sembrano un gradino sotto ai connazionali del presente: Tsonga, Gasquet, Simon e Monfils. Anche Mikael Ymer è un ottimo tennista, molto forte fisicamente e in crescita, ma dal blasone della scuola svedese mi aspetto qualcosa di meglio negli anni a venire. Nel complesso il circuito Atp del futuro mi pare in ottime mani e la potenzialità di questi ragazzi è notevole. La speranza è che anche gli italiani possano farsi valere ad altissimi livelli. Le premesse, anche in questo caso, ci sono tutte”.

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