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Wawrinka: "Il futuro del tennis è in buone mani"

In un'intervista a La Nacion Wawrinka ha parlato dell'impatto di Federer, Djokovic e Nadal sulla sua carriera e del futuro del tennis

di | 21 dicembre 2023

La stretta di mano tra Stan Wawrinka e Jannik Sinner dopo il match allo US Open 2023 (Getty Images)

La stretta di mano tra Stan Wawrinka e Jannik Sinner dopo il match allo US Open 2023 (Getty Images)

"Sono felice di poter sfidare i migliori giovani nel circuito. Sono giocatori incredibili. Questa è una generazione interessante, il futuro del tennis è in buone mani". Non ha dubbi Stan Wawrinka, 38 anni, ex numero 3 del mondo e tre volte campione Slam, che ha chiuso il 2023 da Top 50. "Sono le emozioni che mi muovono" ha sottolineato in una lunga intervista alla testata argentina La Nacion. "Mi sento giovane, ma sono giovane nella vita: so che non vivrò mai emozioni simili a quelle che mi regala lo sport quando smetterò di giocare a tennis - ha detto -. Per questo cerco di sfruttare tutto il tempo disponibile".

Lo svizzero ha attraversato gli anni migliori dei Big 3: Roger Federer, Rafa Nadal e Novak Djokovic. Peraltro ha vinto i suoi titoli Slam proprio battendo in finale il maiorchino (Australian Open 2014) e il serbo (Roland Garros 2015 e US Open 2016) quando erano in vetta al ranking ATP. Aver fatto parte di questa generazione di fenomeni, ha detto, "mi ha costretto a migliorare. Non avevo altre opzioni, non c'erano altre soluzioni. Se volevo vincere, dovevo essere un tennista migliore. Loro tre vantano tutti i record nella storia del tennis, competere con loro èstato difficilissimo ma per me è sempre stata incredibile la possibilità di osservarli, affrontarli e provare a batterli".

Il gioco di Wawrinka, dal servizio alla risposta

Wawrinka ha ricordato anche il primo incontro con Roger Federer, con cui ha condiviso un oro olimpico in doppio e il primo storico trionfo della Svizzera in Coppa Davis. "Avevo sedici anni, ero il suo compagno di allenamento al centro tecnico nazionale della Federazione svizzera a Biel - ha detto -. Posso garantire che ero molto nervoso. Non era numero 1 del mondo ancora, ma credo fosse in Top 15, era già fortissimo. Ricordo che mi ha ripreso dopo 30 secondi di allenamento perché ero troppo teso e non respiravo normalmente".

Wawrinka, infine, ha raccontato la sua visione della vita, e non solo della carriera, resa iconica nella frase di Samuel Beckett che ha scelto di tatuarsi sul braccio sinistro: “Ever tried. Ever failed. No matter. Try again. Fail again. Fail better" (Ho sempre tentato. Ho sempre fallito. Non importa. Prova ancora. Fallisci ancora. Fallisci meglio"). 

"Quando sei giovane - ha concluso -, molti maestri ti dicono che perdere non è una cosa buona. Ma perdere fa parte della vita. Devi accettarlo e impararlo nello sport, nella vita, in tutto. Sbaglierai sempre, ma la cosa più importante è come uscirne e come imparare qualcosa".

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