
La polacca analizza la vittoria in due set contro Boulter che è valsa alla sua Polonia il successo nel tie: "Partita intensa, con l'inerzia che oscillava continuamente. Con Rybakina sarà una bella sfida"
di Ronald Giammò | 02 gennaio 2025
Una vittoria in rimonta. Il modo migliore per continuare a costruirsi la strada verso gli ultimi turni di questa United Cup nonché le certezze necessarie per affrontare il primo Slam del 2025. Iga Swiatek, n.2 del mondo, ha così commentato il successo contro la britannica Katie Boulter che ha regalato alla sua Polonia il punto del 2-0 valido per la qualificazione alle semifinali della competizione: "Sono ovviamente felice per la mia partita perché è stata davvero intensa e molto dura, l'inerzia ha oscillato in diverse occasioni. Ho avuto le mie chance nel primo set ma non le ho sfruttate ma d'altra parte non ne ho poi sciupata nemmeno una nel terzo e non era facile, sia fisicamente che mentalmente", ha dichiarato in conferenza stampa Iga a fine match.
Al suo fianco Hubert Hurkacz, anche lui dettosi soddisfatto per la vittoria ottenuta al termine di due combattuti set contro il britannico Billy Harris: "Sono soddisfatto di aver vinto la mia partita e di aver acquisito ancora un po' di fiducia così da riuscire a giocare un tennis migliore. Mi aiuterà di sicuro per i prossimi match".
Ma ad incuriosire i presenti è stato il match di Swiatek. Un match in cui la polacca è andata in svantaggio di un set salvo poi dare il via a una rimonta che ha lasciato a Boulter soli cinque game nei due successivi parziali: "La tattica è stata la stessa per tutto il match solo che alle volte non sono riuscita ad eseguirla nel modo giusto - ha spiegato Swiatek - Ho avuto bisogno di restar lucida e solida nei momenti cruciali ma era una cosa che entrambe abbiamo provato a fare, solo che abbiamo giocato entrambe così bene che è stato difficile riuscirci. E così si trattava di continuare ad avere fiducia e di dimostrarsi coraggiose in alcuni punti perché ogni volta che concedevo tempo e spazio a Katie lei è sempre riuscita a fare un passo dentro al campo".
Prima di parlare del Kazakhstan prossimo avversario della Polonia in semifinale, Swiatek ci ha tenuto a sgombrare il campo dagli equivoci legati a un medical time out da lei chiamato in un momento molto delicato dell'incontro: "No, non ho chiamato il medical time out per mandar fuori giri Katie - ha sottolineato la ventitreenne polacca - L'ho chiamato perché ne avevo bisogno e perché non mi sentivo bene. Ho preso qualche antidolorifico che ha fatto il suo effetto e così sono riuscita a muovermi un po' meglio. Però mi sono accorta anche io che lei si era un po' distratta, ha iniziato a sbagliare qualche colpo, ma non era mia intenzione, non faccio queste cose intenzionalmente, è che ne avevo davvero bisogno".
Infine spazio alle prime considerazioni in vista della semifinale contro il Kazakhstan e a quella che con molta probabilità sarà la sua prossima rivale, Elena Rybakina che ha richiamato nel team Stefano Vukov: "Onestamente devo dire di essere contenta, sarà una bella sfida, specialmente prima di un Grand Slam. A Elena piace giocare in Australia. Credo che queste due ultime partite mi aiuteranno, ora so ciò di cui ho bisogno dopo queste due partite, e come riuscire a superare qualche momento critico. Ma a dire la verità non sapevo nemmeno contro chi avrei giocato, non posso davvero dire di più perché cominceremo a prepararla a partire da domani".
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