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Sonego-Fognini, il derby dal doppio sapore di Davis. Che vale… troppo!

Metz mette di fronte il singolarista che capitan Volandri ha inserito alle Finals di Malaga e il doppista che ha escluso. Fabio s’è rilanciato con la rimonta con Bublik, Lorenzo cerca l’acuto per rilanciarsi

di | 09 novembre 2023

Il diritto di Lorenzo Sonego (foto Getty Images)

Il diritto di Lorenzo Sonego (foto Getty Images)

Ci sono derby e derby. Lorenzo Sonego, il buono del nostro tennis, l’amico di tutti, il ragazzo col sorriso, contento di esserci, sempre disponibili e sempre pronto alle chiamate in coppa Davis, così come sempre disponibile e sempre pronto al lavoro per costruirsi pezzo dietro pezzo con mastro Gipo Arbino, ha un rapporto particolare con gli altri italiani e ancor di più coi derby. Ma sicuramente quello contro Fabio Fognini a Metz si prospetta come un passaggio particolarmente importante.

 

CATTIVERIA

“Sonny” è un agonista, nelle sue esaltazioni si trasforma nel Polpo che raggiunge coi suoi tentacoli qualsiasi palla e buttandosi a rete, sulla spinta di servizio e dritto, trova soluzioni eccelse. “Lori” ha sempre perso i derby col primo della classe Jannik Sinner che, abbracciandolo, a Vienna, ha amabilmente mandato a quel paese augurandosi di non ritrovarlo più davanti, tanto l’arsenale dell’altoatesino lo imbavaglia e lo stanca, neutralizzandolo. Ci ha perso 4 volte su 4, tutte quest’anno, strappandogli solo un tie-break. Gli è andata meglio con l’amico Matteo Berrettini: nel bilancio totale è sotto 2-1, ma in questa stagione è 1-1, dopo essere riuscito a sostenere le emozioni riscattando nettamente a Stoccarda il ko di 12 mesi fa. 

PRIMA VOLTA

Sonego non ha mai affrontato in un match ufficiale il veterano Fabio Fognini, di 8 anni più anziano (28 anni contro 36), lontano 98 posti in classifica (49 a 147) ma già 7 del mondo nel 2015, campione di 9 titoli ATP Tour contro 3. Sonny sa bene che “Fogna” è tanto diverso da lui dal fisico al tennis alla personalità alla storia, e potrebbe incunearsi nei suoi limiti tecnici, soprattutto alla parte sinistra e nei cambi di ritmo nei quali è maestro.

Per certo, Lori teme l’esperienza del ligure, la capacità di frastornare qualsiasi avversario con quel cocktail di colpi da campione che ha frastornato campioni come Nadal e Murray, anche sulle ribalte più importanti, e in ultimo quel pazzo di Bublik, ieri a Metz. Sonego non sta vivendo un momento particolarmente brillante e non è quindi in grande fiducia per potersi esaltare con le sue fiammate ad alto rischio, e in questa situazione il fattore psicologico, la pressione del derby azzurro, sarà sicuramente molto importante. E ancor di più il momento molto particolare in cui questo match si disputa.

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FAVORITO

Sulla carta, Sonego è ancora il favorito, è una realtà virtuale. Dopo i tre match point salvati contro Bublik e con l’adrenalina che gli è risalita a centomila dopo l’assegnazione della wild card in Francia, l’occasione insperata di esprimersi ancora sulla scena ATP Tour dopo le ultime esibizioni nei Challenger e, soprattutto, la possibilità di dimostrare a capitan Filippo Volandri di essere ancora competitivo e quindi utile alla coppa Davis. Anche se è stato escluso dalle convocazioni delle Finals di Malaga, Fabio ha talmente tanta classe ed orgoglio in serbo da puntare grosso a questo successo nel derby di Metz. Che avrebbe un risultato simbolico e farebbe parlare di nuovo di sé e del suo tennis.

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CARATTERE

Da parte sua, Sonny, in questo match al sapore di Davis, anche per via dell’esaltante curriculum in azzurro di Fognini, 

cerca l’acuto per rilanciarsi e confermare la capacità di esprimersi al meglio contro gli avversari più importanti. Perché tale è Fabio, non certo un carneade di quelli che lo hanno sorpreso in nazionale: la  classifica di “Fogna” nasconde il pedigree di una mancata star assoluta, che s’accende a intermittenza. Che luce darà stavolta che fisicamente sembra finalmente a posto? Chi vorrà vincere di più questa partita che vale fin troppo per tutti e due, considerando che Sonego un posto a Malaga ce l’ha mentre Fognini darebbe chissà che per ottenerlo e chiudere la carriera col trionfo nella Coppa dov’è stato protagonista per tanti anni con una squadra zoppa?

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