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Jannik Sinner chiude il girone contro Holger Rune, ventenne danese dal tennis energico accompagnato da un'attenzione molto cerebrale all'analisi dei dati. Appuntamento stasera alle 21
di Alessandro Mastroluca, da Torino | 16 novembre 2023
Battendo Holger Rune a Torino nel match serale delle 21, Jannik Sinner diventerebbe il primo italiano in semifinale in singolare alle Nitto ATP Finals e il terzo giocatore con almeno 60 partite vinte nel circuito nel 2023. Il danese ha vinto entrambi i precedenti confronti diretti, in semifinale a Sofia l'anno scorso, quando l'azzurro si ritirò sotto 5-2 nel terzo set per un infortunio alla caviglia destra, e sempre in semifinale a Monte-Carlo quest'anno.
Il match chiuderà il calendario del Gruppo Verde. Nell'ultima giornata, oggi alle 14.30 Novak Djokovic affronterà la riserva Hubert Hurkacz con la consapevolezza che una vittoria lo metterebbe in pole position per un posto in semifinale.
Sinner ha ottenuto a Torino la sua prima vittoria in carriera contro Novak Djokovic, la seconda contro un numero 1 del mondo in carica dopo quella completata a Miami quest'anno contro Carlos Alcaraz. "Ora mi sento più fiducioso in alcuni momenti della partita. Penso di essere stato molto coraggioso e intelligente nelle fasi decisive, soprattutto nel terzo set" ha detto Sinner dopo il match.
Battendo Rune, avrà la certezza di finire il girone come primo e imbattuto. Ma non è l'unica possibilità che ha l'azzurro di diventare il primo italiano in semifinale in singolare nella storia del torneo. Sinner è già l'italiano con più partite vinte alle Nitto ATP Finals. In singolare, infatti, prima di lui si erano qualificati Adriano Panatta (1975), Corrado Barazzutti (1978) e Matteo Berrettini (2019, 2021), l'unico ad aver vinto un match, contro Dominic Thiem nel 2019. Nella storia del torneo anche un successo in doppio, contro Rohan Bopanna e Florian Mergea nel 2015.
"Jannik cerca di fare tutto bene, e ha cura che ogni cosa sia svolta nel modo più corretto. Rune è più irruento e vive una vera e propria battaglia dentro di sé" ha detto al Corriere dello Sport Massimo Sartori, direttore della Horizon Tennis Home a Vicenza e storico coach di Andreas Seppi, nonché primo ad aver intuito le qualità di un giovanissimo Sinner una decina di anni fa.
"Oggi Jannik ha la consapevolezza di sapere quel che vale, mentre Rune è molto più spregiudicato. E’ senza paura, vive la sua gioventù, va in campo e pensa di poter battere chiunque" ha aggiunto Sartori.
Anche Rune ha dimostrato di giocare senza paura quando la pressione si alza, come ha dimostrato battendo Djokovic in tre set in finale al Rolex Paris Masters nel 2022.
Il danese è il secondo più giovane in tabellone quest'anno in singolare dopo Carlos Alcaraz. Sono i primi due Under 20 presenti in una stessa edizione delle Nitto ATP Finals dal 2000, l'anno del debutto nella storia del torneo dei futuri numeri 1 del mondo Lleyton Hewitt (19 anni) e Marat Safin (20).
Rune ha aggiunto al suo staff da poche settimane Boris Becker, e da molto più tempo combina il suo approccio energico al gioco con un'attenzione molto cerebrale all'analisi dei dati per migliorare il suo tennis.
Da quasi due anni, infatti, lavora con Mike James, analyst britannico che dal 2018 ha collaborato con Magnus Norman (allora coach di Stan Wawrinka), Miro Hrvitan (allora allenatore di Miomir Kecmanovic) e con il team di Iga Swiatek.
E' iniziato tutto nel gennaio 2022, racconta James in un'intervista pubblicata sul sito delle Nitto ATP Finals. Il danese stava iniziato a collaborare con l'accademia di Patrick Mouratoglou, con cui James lavora e attraverso la quale collabora anche con il team di quattro giocatrici. Allora Rune ma era giù molto interessato all'utilizzo dei dati come il suo coach di allora, Lars Christensen.
"Holger è ossessionato dal gioco - ha detto James -. "Mangia tennis a colazione, pranzo e cena, guarda sempre video". In questo, c'è la principale affinità fra il danese e Sinner, che per aspetti caratteriali non potrebbero essere più diversi.
Dal punto di vista tennistico, però, entrambi provano a superare l'orizzontalità del classico tennis da fondo, e a esprimere un gioco fluido, un tennis a tutto campo più espressivo e a geometria variabile. Proprio l'occupazione del campo, soprattutto alla luce delle condizioni molto veloci del Pala Alpitour, potrà fare la differenza.
E' un aspetto su cui si basa molto del lavoro attuale di James con il ventenne danese. "Se perdi un metro di campo - ha spiegato - devi colpire la palla il 18% più forte per generare la stessa velocità". Per due come loro, come Sinner e Rune, può fare tutta la differenza, in quel 18% c'è la distanza tra la vittoria e la sconfitta, il rimpianto e la storia. Ora a voi due.
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