Sinner da fondo non si batte: le certezze per puntare al titolo a Miami

Da fondo, a Miami, non c'è giocatore migliore di Jannik Sinner tra gli otto rimasti in corsa ai quarti di finale nel secondo Masters 1000 della stagione.

Come rivela l'analisi TennisViz su dati Tennis Data Innovations, che lavora in collaborazione con ATP e presenta i suoi risultati anche attraverso il profilo Tennis Insights su X (ex Twitter), Sinner vince due terzi degli scambi da fondo, oltre il 5% in più di Alexander Zverev, il secondo in questa particolare classifica. Il suo prossimo avversario, Tomas Machac, è invece all'ultimo posto.

Sinner risulta anche l'unico a vincere più dell'80% dei punti in cui si è trovato in attacco, anche se è tra i giocatori meno offensivi tra quelli ancora in tabellone: solo Marozsan e Medvedev hanno giocato meno punti di lui nel torneo in una situazione di gioco che TennisVIZ considera "in attacco". Un giocatore si ritiene in attacco, in base a questi dati se:

• il suo avversario ha giocato un colpo di bassa qualità;
• ha i piedi dentro il campo;
• colpisce non in allungo

Come già emerso anche a Indian Wells, per tipologia di gioco e modo di coprire il campo, Sinner risulta molto efficace quando prende il comando del gioco, molto meno quando nel corso dello scambio viene costretto in difesa, ovvero se nel corso del punto si trova lontano dal campo, a colpire in allungo o a rispondere a un colpo di elevata qualità. Ha infatti la seconda percentuale più bassa dopo Machac di punti vinti dopo essersi trovato in queste condizioni in campo.

Interessante anche quanto emerge sulla qualità dei colpi, che Tennis Viz e Data Innovations presentano su una scala da 1 a 10. Ogni servizio, ogni risposta, ogni diritto e ogni rovescio vengono misurati, su questa scala, analizzando velocità, rotazione, profondità e ampiezza, oltre alla qualità del colpo dell'avversario a cui il giocatore risponde. Ad ogni colpo viene assegnato un valore, per poi realizzare medie di performance complessive e per singoli fondamentali.

I numeri raccontano intanto un torneo di alto livello, con una qualità media dei colpi tra i giocatori ancora in corsa sistematicamente superiore, con pochissime eccezioni, al valore medio registrato per quel fondamentale nel circuito ATP nel 2024.

Quarto per rendimento al servizio e in risposta, categorie in cui guidano rispettivamente Alexander Zverev e Daniil Medvedev (unico capace di uno standard in risposta sopra il voto 8 a Miami), Sinner ha mostrato nel corso del torneo il diritto migliore degli otto arrivati ai quarti di finale, 8.63. E sono ben cinque i giocatori con una qualità media superiore a 8 con il diritto al Miami Open: oltre a Sinner, in questa lista rientrano Alcaraz (8.45), Fabian Marozsan (8.31), Nicolas Jarry (8.23) e Grigor Dimitrov (8.18). Sinner è anche secondo per qualità con il rovescio, 8.41, dietro Alexander Zverev che sfiora la perfezione dalla parte sinistra, 8.94.

Un dato che conferma quanto Sinner ha raccontato a proposito dell'impatto di coach Simone Vagnozzi dopo la vittoria contro Chris O'Connell che gli ha aperto le porte del suo decimo quarto di finale in carriera in un Masters 1000.

"Mi ha visto giocare e abbiamo cambiato tecnicamente il rovescio, e penso che sia una cosa abbastanza rara da vedere - ha detto in conferenza stampa a Miami -. Mi ha detto: se fai così, potrebbe funzionare meglio per te. Poi abbiamo scambiato idee e trovato la via giusta. Con lo slice è successa la stessa cosa. Io non vado dietro come gli altri giocatori che colpiscono in slice con la mano sinistra in alto, ma lo preparo come se dovessi tirare un rovescio. Non è proprio ortodosso a volte, ma penso che sia il meglio per me".

L'azzurro è l'unico insieme a Alcaraz, tra gli otto quarto-finalisti a Miami, a raggiungere un valore superiore a 8 nella qualità media di entrambi i colpi a rimbalzo nel corso del torneo. La sfida per il titolo è lanciata.