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Monte-Carlo: Berrettini cede a Kecmanovic

Tornato sulla terra battuta dopo il successo della scorsa settimana a Marrakech, l'italiano è battuto in due set dal serbo al termine di un match in cui non è mai riuscito a cambiare marcia

di | 09 aprile 2024

Matteo Berrettini (Getty Images)

Matteo Berrettini (Getty Images)

Lunga la strada, aspra la via. Matteo Berrettini, dopo il titolo conquistato la scorsa settimana a Marrakech, è stato eliminato al primo turno del Rolex Masters1000 di Monte-Carlo dal serbo Miomir Kecmanovic col punteggio di 63 61 in poco più di un'ora di gioco. Giornata piovosa, terra umida e un torneo con cui l'italiano non è riuscito negli anni a stabilire una proficua relazione, resa ancora più difficile quest'anno da una condizione ancora non al meglio dopo il lungo stop, e da un avversario più agile e intelligente nell'esser riuscito a interpretarla al meglio leggendo bene le difficoltà messe in evidenza dal romano. 

Il programma di giornata parte in ritardo per via della pioggia che fin dal mattino ha picchiato sul Principato. I primi match sui campi sono tutti contraddistinti dal poco equilibrio e dalle difficoltà incontrate dai giocatori dal punto di vista dell'adattamento alle inedite condizioni. Berrettini è fra questi, complice una condizione che inizia a risentire delle recenti fatiche seguite al lungo stop che ne aveva contraddistinto gli ultimi mesi. Kecmanovic dal canto suo si è dimostrato avversario che è riuscito con leggerezza a calpestare la terra rossa del Ranieri III riuscendo a trovare le soluzioni migliori che di volta in volta sono riuscite a mettere in crisi il gioco del romano. 

Di bianco vestito Francisco Roig dal box ha seguito le operazioni - con i genitori del suo assistito e il capitano di Coppa Davis Filippo Volandri - e a lui spesso si è rivolto Berrettini nel corso del match come a condividere il disagio di giornata tradottosi in dritti di sovente scagliati lontano dal campo, rovesci in slice atterrati in rete e l'impossibilità di provare più spesso ad attaccare la rete, costretto come è stato da Kecamanovic a rincorrere i suoi colpi ai quattro angoli del campo. 

Volto basso e braccio levato in alto quasi a scusarsi per la prestazione offerta, Berrettini ha lasciato il campo consegnando agli archivi un match in cui è riuscito a estrarre appena il 48% di punti dalla sua prima di servizio e solo il 36% dalla seconda annullando quattro delle nove palle break che ha dovuto affrontare. Cifre che confermano verità a lui note da tempo ma alle quali ha deciso comunque di non sottrarsi, e che vedono la terra rossa come la superficie più complicata dalla quale far partire la risalita verso la classifica che più gli compete, ma anche quella su cui continuare a costruire tenuta, fiato e condizione che fin dai prossimi tornei - e dall'estate sui prati inglesi - si spera possa cominciare a dare i suoi frutti.


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