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Hurkacz sfianca Rublev a Shanghai. L'amico Sinner resta numero 4

Hubert Hurkacz batte Andrey Rublev, arrivato a un punto dal titolo, e conquista il suo secondo Masters 1000 in carriera

di | 15 ottobre 2023

Hubert Hurkacz la dura e la vince. Il polacco doma Andrey Rublev, arrivato a un punto dal titolo, e conquista al Rolex Shanghai Masters il suo secondo titolo in carriera in un Masters 1000. Hurkacz si impone 63 36 76(8) e firma la seconda vittoria in stagione contro un Top 10 forte di 21 ace, di quattro nel tie-break decisivo, e dell'81% di punti vinti con la prima di servizio.

Il polacco ha conquistato così il settimo titolo ATP in carriera e aggiunto Shanghai alla lista dei successi nei Masters 1000 dopo Miami 2021. Allora superò in finale Jannik Sinner, che lo considera uno dei suoi migliori amici nel circuito. La sua vittoria a Shanghai di fatto aiuta l'altoatesino. Se avesse vinto Rublev, infatti, il moscovita lo avrebbe scavalcato e sarebbe arrivato al quarto posto nella classifica ATP, il suo best ranking.

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Il polacco ha ottenuto la 39ma vittoria della stagione e la terza in cinque confronti diretti con Rublev: aveva vinto infatti i primi due a Roma nel 2020 e Miami nel 2021, e perso gli ultimi due nel 2022 a Dubai e Indian Wells. E si rimette in corsa per un posto alle Nitto ATP Finals a Torino.

Hurkacz infatti chiude la settimana all'undicesimo posto nella Pepperstone ATP Live Race To Turin, ed era sedicesimo prima del successo in semifinale su Sebastian Korda. La classifica, basata sui migliori risultati stagionali, offre un barometro della corsa alle Finals, in calendario al Pala Alpitour di Torino dal 12 al 19 settembre. Ora Hurkacz ha solo 335 punti da recuperare su Holger Rune, ottavo e oggi virtualmente ultimo dei qualificati, alle prese con ricorrenti problemi alla schiena.

Rublev rimane quinto nella Race, con un margine su Taylor Fritz, nono, che oggi sarebbe il primo degli esclusi, di 1980 punti.

Come è andata la finale

Hurkacz ha concluso la finale con due vincenti in più, 44 a 42 secondo i dati ATP, e un prezioso vantaggio negli scambi brevi, durati meno di quattro colpi: ne ha vinti 66 e persi 60.

Merito soprattutto del suo rendimento al servizio con cui ha fatto la differenza nel primo set e nel tie-break decisivo. Nel parziale d'apertura il polacco ha vinto 18 punti su 20 quando ha messo in campo la prima. Ha messo in grande difficoltà Rublev soprattutto con le prime esterne da destra. E con un gran diritto ha trasformato la palla break al sesto game che ha deciso il set.

Sarà l'ultima palla break che Hurkacz vedrà fino al match point sul 4-5 vantaggio esterno nel terzo set. Nel secondo, infatti, Rublev alza il livello di gioco. Risponde sempre meglio, anche di rovescio, ed è spesso esplosivo con il primo colpo successivo al servizio o alla risposta. Hurkacz, più frequentemente sulla difensiva, perde campo e presa.

 

Rublev firma 16 vincenti nel set e allunga al terzo mentre scende la sera sul Qizhong Stadium. Dentro lo stadio, sotto il tetto a forma di magnolia con gli otto petali chiusi, l'atmosfera si scalda. In tribuna c'è anche Roger Federer che proprio contro Hurkacz ha perso la sua ultima partita di singolare in carriera, a Wimbledon. Una carriera chiuso con un 6-0 subito al terzo set sul Centrale dove ha alzato più trofei di chiunque altro.

Il terzo set si gioca sul filo. Nel nono game Rublev protesta perché un fotografo si è mosso durante lo scambio nel punto che porta Hurkacz al match point. Prende un warning, un'ammonizione, perché gli si è rivolto con linguaggio troppo aggressivo. Va a servire, piazza la prima sulla riga. Il giudice di linea la chiama fuori, il giudice di sedia inverte la decisione, Hawk-Eye conferma che ha ragione. Si va avanti.

Al tie-break è Rublev a partire meglio. E sono due rovesci lungolinea a decidere l'esito dei primi due punti. Allunga 5-2, ma Hurkacz risale fino al 5-5. Rublev si procura il primo e unico match point sul 6-5, ma in risposta. Hurkacz lo cancella con l'ace numero 20 e se ne guadagna uno a favore con il numero 21. Lo spreca, però, con un diritto non impossibile filato via lungo. Il terzo, il primo al servizio (8-7) sembra quello buono per Hurkacz, ma Rublev risponde in maniera eccezionale a una prima contro il suo rovescio a 227 km/h. Poi comanda lo scambio con il diritto da sinistra e forza il polacco all'errore di rovescio. Ma Hurkacz non molla e alla quarta occasione resiste all'attacco contro il suo rovescio. Alla fine l'ultimo errore è di Rublev, l'ultimo sorriso di Hurkacz.


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