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Ginevra: Cobolli-Ruud alle 10.30. In palio la finale con Machac

Il numero uno del mondo, non in perfette condizioni, cede in tre set contro il ceco Machac.: è ancora senza finali all'attivo nel 2024. La pioggia rinvia il match tra il romano e il norvegese, secondo favorito del seeding

di | 25 maggio 2024

Flavio Cobolli (foto Fioriti/FITP)

Novak Djokovic, a 37 anni, resta senza finali nel 2024. il numero 1 del mondo, terzo giocatore nell'era Open a superare le 1100 partite vinte in carriera dopo Jimmy Connors (primatista con 1274 successi) e Roger Federer (1251), al Tennis Club de Genève ha ceduto 64 06 61 in semifinale contro Tomas Machac che ha raggiunto così la sua prima finale ATP. Affronterà  Flavio Cobolli o Casper Ruud.

"Ho lottato su ogni palla, quando giochi contro Nole puoi solo dare il meglio e sperare" ha detto a caldo dopo la partita.

 

Machac batte Djokovic, la cronaca del match

Ha iniziato forte, il numero 1 del mondo, che ha guadagnato un break di vantaggio, è salito 4-1 ma ha subito la rimonta del ceco. Dopo aver subito il controbreak nel settimo game, si avvolge il collo in un asciugamano ripieno di ghiaccio. Più volte si ferma a prendere fiato, con le mani sulle ginocchia, dopo scambi lunghi nei quali non riesce a far la differenza nonostante siano proprio queste le situazioni in cui per gli avversari è tradizionalmente più difficile contrastarlo.

Machac, numero 44 del mondo, ha affrontato la sua missione quasi impossibile con crescente sicurezza nel primo set. Non aveva mai giocato contro un Top 10 sulla terra battuta prima d'ora, e ne aveva battuto solo uno negli otto confronti giocati prima di questa semifinale. 

Il ceco ha il merito di reggere gli scambi da dietro, di non rischiare ma allo stesso tempo di non limitarsi a una difesa prudente. Gioca profondo ma non pesante, cancella la break del potenziale 3-5 e si concede anche un'elegante volée bassa di rovescio per impreziosire il game che lo porta al 4-4.

Djokovic è visibilmente affaticato, come se avesse poche energie: accenna appena la volée sul bel passante di Machac che ringrazia e firma un secondo break consecutivo. Ancora trascorre il cambio campo con i gomiti sulle ginocchia, e l'asciugamano ripieno di ghiaccio intorno al collo. Ma le cose non migliorano. Machac arriva al set point, serve una prima precisa ma non al massimo della velocità e Djokovic non fa nemmeno un passo verso la palla. Il 27% di punti vinti al servizio con la seconda dal numero 1 del mondo raccontano bene come sia andato il set.

 

Djokovic si fa misurare pressione e battito cardiaco, poi nel secondo parziale cambia marcia: 6-0 con poca storia. Ma nel terzo si rivede la versione peggiore del tennis del numero 1 del mondo. Machac invece libera i suoi colpi migliori e si invola verso la seconda vittoria in carriera contro un Top 10 dopo quella firmata contro Andrey Rublev a Miami lo scorso marzo.

Comunque sicuro di entrare in Top 40 nei PIF ATP Rankings da lunedì, è il primo ceco in finale a Ginevra dal 1987, quando ci arrivò Tomas Smid, numero 11 del mondo tre anni prima, sconfitto dallo svizzero Claudio Mezzadri, uno dei cinque giocatori di casa nell'albo d'oro del torneo che si è giocato dal 1980 al 1991, per poi tornare in calendario nel 2015.

Rinviato a sabato Mattina (ore 10.30) il match Cobolli-Ruud

Flavio Cobolli (foto Sposito/FITP)

Dovrà aspettare altre 24 ore Flavio Cobolli per giocare la sua prima "semi" ATP.  La pioggia battente su Ginevra ha infatti costretto gli organizzatori a rinviare a sabato mattina alle 10.30 il match tra il 22enne romano, n.56 ATP, ed il norvegese Casper Ruud, n.7 del ranking e secondo favorito del seeding (nessun precedente).

Grazie hai punti conquistati fin qui Cobolli ha già ottenuto virtualmente il "best ranking", n.53 ATP, ma raggiungendo la finale entrerebbe tra i primi 50 giocatori del mondo.

Sul rosso, nel club più antico e più grande di Svizzera, il romano è diventato il terzo italiano in semifinale nella storia del torneo dopo Panatta (1980) e Fognini (2018). Se dovesse proseguire nella sua corsa diventerebbe il secondo italiano in finale a Ginevra dopo Panatta nel 1980, quando Adriano batté Gerulaitis nei quarti, lo svizzero Roland Stadler in semifinale e poi perse in finale contro Balasz Taroczy che aveva poco prima superato con notevole facilità al torneo di Palermo.


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