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Bercy: la finale sarà Dimitrov - Djokovic

Il bulgaro supera in tre set Tsitsipas e torna a giocarsi un titolo a sei anni dall'ultima affermazione. Il n.1 del mondo, dopo tre ore di gioco, ha la meglio sul russo Rublev

di | 04 novembre 2023

Grigor Dimitrov (Getty Images)

Grigor Dimitrov (Getty Images)

Saranno Grigor Dimitrov e Novak Djokovic a contendersi il titolo del Masters1000 di Bercy. I due si ritroveranno di fronte per la tredicesima volta in carriera con un bilancio di 11 vittorie e una sola sconfitta in favore del serbo. Un Djokovic che continua nella sua rincorsa al settimo titolo a Bercy e che contro Rublev, battuto in tre set - 57 76(3) 75 - dopo tre ore di gioco, ha vinto la sua nona semifinale sulle nove giocate in carriera nel Masters e che domani proverà a vincere il suo 40° Masters1000 in carriera.

 

Il talento non appassisce. E' una pianta sempreverde. Minacciata tuttt'al più da qualche acciacco di stagione o dall'incuria di sé  e di quella altrui. Prendete Grigor Dimitrov. Vincitore della prima semfinale del Masters1000 di Bercy contro Stefanos Tstsips in tre set col punteggio di 63 (1)67 76(3). Per il bulgaro quella contro il greco è la 41° vittoria stagionale e consentirà lui di andare ora a caccia di un titolo che manca alla sua bacheca dal 2017. Dopo aver eliminato Daniil Medvedev e poi Hubert Hurkacz ai quarti, spegnendone i sogni di partecipazione alle Atp Finals, ecco per Dimitrov un'altra prestigiosa vittoria ottenuta invece contro chi alle Finals prenderà parte e che incrementa anche il bilancio degli scontri diretti in suo favore contro il greco portandolo sul 6-2.

"Sono felice di esser riuscito a venire a capo di questa partita in quesrto modo - ha dichiarato raggiante il n.17 del mondo (ma già virtuale n.14) a fine match - Dopo il secondo set le cose si erano nuovamente fatte complicate e mi ero ritrovato sotto nel 3° 15-40 e mi ero detto che non potevo continuare così e che avrei dovuto provare a cambiare qualcosa, e che per battere un avversario come lui avevo bisogno di alzare il mio livello".

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Detto, fatto. 38 vincenti, 23 punti conquistati nelle 25 discese a rete da lui effettuate e sangue freddo e maturità nel gestire il tie-break decisivo (il terzo nelle tre ultime sfide giocate dai due).

"No, non ho pianto ma di certo ero emozionato. Mi sto godendo questo momento - ha ancora aggiunto il bulgaro - Ultimamente le cose si son fatte divertenti, non lo nego, ma ogni vittoria ha significato sempre di più per me".

 

Dimitrov sfiderà in finale Novak Djokovic Ma il bilancio per lui può già considerarsi eccellente, vista la condizione ritrovata, la fiducia che in questi ultimi due mesi pare aver infuso nuova ispirazione al suo gioco e, non ultima, un'integrità fisica che ormai alla soglia delle 33 primavere è diventata essenziale per permettergli di ottenere risultati simili.

"Durante tutto il match sentivo che stavo facendo molte cose buone, verso la metà del secondo set lui è riuscito ad alzare il livello del suo gioco e ho atteso il tie-break finale - ha riflettuto il bulgaro, autore per la terza volta in carriera di una stagione che si chiuderà con più di 40 successi - E il tie-break l'ho giocato davvero bene. I primi cinque punti sono stati eccellenti, ho sfruttato tutte le mie occasioni ed è tutto quel che potevo fare contro un rivale così forte. Se lasci a lui dettare il gioco sei finito. Ma io ho continuato a crederci e a rimanere concentrato assicurandomi di colpire bene ogni palla che mi arrivava sulla racchetta".

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Nella seconda semifinale, provato dall'indisposizione che lo aveva colto due giorni fa, e sottopostosi a un trattamento alla schiena prima del via terzo set, Novak Djokovic è riuscito a battere il russo Andrey Rublev per la quarta volta consecutiva (5-1 il bilancio in favore del serbo) al termine di un match duro in cui il n.5 del mondo, contrariamente a quanto dichiarato la scorsa notte dopo la vittoria contro Alex De Minaur, ha invece dimostrato di aver appreso dalle precedenti sconfittee il n.1 del mondo, affrontandolo a viso aperto e portandosi in vantaggio di un set.

"Ho dovuto debellare un virus intestinale abbastanza forte negli ultimi tre giorni che mi ha fatto stare davvero male, ma in qualche modo grazie all'adrenalina sono riuscito a trovare la forza e l'energia per giocare questa partita - ha dichiarato a fine partita il n.1 del mondo - Non mi sono arreso, ho lottato e ho creduto di poter rimontare, cosa che è successa ancora e che spero possa accadere anche domani".

Non è bastato però a Rublev un secondo set in cui è riuscito ad annullare tutte e quattro le palle break occorso al suo rivale per evitarne la rimonta. Organizzata prima nel corso di un tie-break giocato in maniera impeccabile e concludendola con un terzo set giocato in crescendo fino agli ultimi due decisivi game. Il copione, consolidato e già visto nel corso del torneo, ha visto ancora una volta Djokovic capace di alzare il suo livello di gioco in coincidenza dei momenti clou del match. Un atteggiamento che il sei volte vincitore di Bercy è riuscito ancora una volta a tradurre in numeri estranei agli errori, precisione rasente alle righe del campo e la consueta feroce mentalità nel continuare a mettere sotto pressione il suo rivale.

Novak Djokovic (Getty Images)

Che Rublev abbia infine concesso il match a Djokovic con un doppio fallo, quando per la seconda volta consecutiva - e dopo aver annullato due palle break - era stato chiamato a raddrizzare un turno di battuta per lui avviatosi con lo 0-30, è fotogramma tanto amaro per le ambizioni del russo quanto rivelatore della strategia asfissiant del serbo. Eccitato anche quest'oggi da un pubblico parigino che in più occasioni non ha mancato di lanciragli qualche fischio, e apparso ancor più a suo agio nel clima di lotta e contestazione che a tratti ha assunto il match.  


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