Ivan Lendl ripete la stagione precedente: è numero 1 dal 1° gennaio al 31 dicembre, vince ancora il Roland Garros, Flushing Meadows e il Masters. A Wimbledon trionfa Cash, in Australia lo svedese Edberg.
di Luca Marianantoni | 19 ottobre 2023
A Tokyo si rivede Lendl ma è ancora imballato e perde agli ottavi contro David Pete; ma due settimane dopo, in quel di Amburgo, stringe i denti contro Tulasne e Carlsson e poi assesta un pesante 6-1 6-3 6-3 in finale a Miloslav Mecir. A Roma, uomini e donne tornano a giocare in due settimane consecutive con Lendl favorito: il ceco batte Claudio Panatta e Damir Keretic, ma al primo ostacolo vero si perde nelle infide trame del gioco di Nystrom. Il pubblico del Foro Italico sospinge McEnroe fino alle semifinali: le volée e i tocchi dell'americano mettono in difficoltà gli specialisti della terra rossa, ma contro l'intelligenza di Wilander non sono sufficienti. Gli Internazionali sono avviati e ritornare grandi con lo svedese che iscrive il proprio nome nell'albo d'oro con il facile 6-3 6-4 6-4 rifilato in finale a Martin Jaite.
La lunga distanza dei match al meglio dei cinque set dà coraggio a Lendl che trova la forma migliore nel corso di un Roland Garros comunque tribolato. Subisce un 6-0 al primo turno da Ronald Agenor, lascia il primo set a Jonathan Canter, va nuovamente in crisi con Nystrom che gli annulla 11 set point nel terzo set mandandolo sotto due set a uno; il ceco schiuma di rabbia, invoca la sospensione per l'oscurità ma non viene ascoltato. Buon per lui che vola avanti 4-0 al quarto prima del buio. E' la svolta: alla ripresa servizio e dritto tornano a livelli mostruosi e lo svdese affonda con il 6-0 6-2 conclusivo. Da slalom speciale con paletti strettissimi, la discesa di Ivan verso il trionfo diventa libera con due vittorie umilianti su Gomez e Mecir. Dall'altra parte del tabellone emerge Wilander che in semifinale lascia sette giochi a un Becker convinto di poter stanare il rivale rimanendo a fondo campo. Lendl-Wilander è una finale che non incanta, i punti durano anche cinquanta scambi e il primo set dura cento minuti esatti. Il servizio e la potenza aiutano più Lendl di quanto la precisione e la resistenza servano a Wilander per resistere. Sul 2 pari del terzo set, con Wilander indietro di due set, lo svedese cambia improvvisamente tattica e inizia a eseguire pregevoli serve and volley. Sembra una tattica dissennata, ma produce i suoi frutti. Vince il terzo set e la partita diventa avvincente. Nel quarto Lendl scappa avanti 4-0, ma Wilander è mentalmente più fresco, lo riacciuffa, prima di cedere 7-3 al tie-break dopo 4 ore e 40 minuti non indimenticabili.
Becker rialza la testa al Queen's battendo un buon Connors, a secco di tornei da quasi tre anni, e a Bologna si mette in luce l'ennesimo svedese: è Kent Carlsson, una specie di robot che gioca con un ginocchio completamente bloccato da bendaggi tanto da sembrare una mummia. Vince il torneo stabilendo il record del minor numero di game ceduti in tabelloni a 32: appena 10 in cinque match.
A Wimbledon gli scommettitori sono concordi sul più che probabile tris di Becker e invece il wonder-boy si fa superare da Peter Doohan già al secondo turno sul campo 2, il "cimitero" dei campioni. Ivan Lendl sorride, ma fa male perché al secondo turno arriva a due punti dalla sconfitta contro l'italiano Paolo Canè. Agli ottavi si rivede Connors che vince un match dopo essere stato sotto 6-1 6-1 4-1 contro Pernfors. Nei quarti Connors fa fuori anche Zivojinovic e poi perde in semi da Cash. Lendl invece passa su Leconte nei quarti e su Edberg in semifinale, al quale annulla due set point nel tie-break del terzo set prima di vincere in quattro. La finale, la centesima per il ceco, segna la seconda grande delusione per Lendl e il più grande exploit della carriera per Pat Cash, il pirata australiano che gioca la partita della vita con un serve and volley impenetrabile.
In estate due colossi come Stati Uniti e Germania si affrontano negli spareggi di Davis per non retrocedere in serie B dopo la battuta d'arresto degli yankees in Paraguay e la sconfitta dei tedeschi contro la Spagna di Emilio Sanchez e Sergio Casal. Ne esce fuori un match di 6 ore e 32 minuti che Becker vince su un grande McEnroe (4-6 15-13 8-10 6-2 6-2). La Germania si salva e gli Usa finiscono in purgatorio.
McEnroe tiene testa anche a Lendl nella finale di Stratton Mountain: vince il primo set al tie-break, va sotto 4-1 al secondo quando la pioggia impedisce la conclusione. Il calendario non concede tempi di recupero, c'è subito l'Open degli Stati Uniti e il cemento di Flushing Meadows restituisce al circuito il miglior Lendl: il ceco, che intanto chiede la cittadinanza Usa, approda alla sesta finale consecutiva senza perdere set, battendo McEnroe nei quarti e Connors in semifinale. La finale con Wilander è più vivace del solito: Lendl perde il primo set al tie-break dopo aver mancato un set point, vince il tie-break del terzo dopo aver salvato 2 set point sul 4-5 e infine chiude 6-4 al quarto.
I due si ritrovano in finale anche al Masters e il risultato, agevolato da un campo velocissimo, è più netto. La Svezia vince la sua quarta Davis passeggiando a Goteborg sull'India e il 29 novembre un ragazzino di 16 anni di Las Vegas, di nome Andre Agassi, vince il torneo di Itaparica. E' il primo bagliore di una nuova alba che a breve illumina il pianeta tennis con una luce completamente nuova.