-
Atp

Challenger 2024, per l'Italia una partenza da Gigante

In questo avvio di 2024, nel circuito Challenger, solo un giocatore ha vinto più di lui, il monegasco Valentin Vacherot, giunto a tre titoli (e alla posizione numero 35 della Race). Mentre Gigante divide la seconda piazza con lo svizzero Leandro Riedi, altro talento in rampa di lancio (39 della Race)

26 febbraio 2024

Un sorridente Matteo Gigante (foto Fumero)

Un sorridente Matteo Gigante (foto Fumero)

Due Challenger in poco più di un mese. Il primo a Nonthaburi, Thailandia, lo scorso 21 gennaio. Il secondo a Tenerife, Spagna, il 25 febbraio. Nel giro di appena 35 giorni, Matteo Gigante si è costruito un bottino importante: intanto ha raddoppiato i trofei in bacheca, dopo i due della stessa categoria vinti nel 2023 ancora a Tenerife e a Cordenons, poi ha messo in cascina 150 punti che sono stati determinanti nel farlo volare al numero 71 della Race (oltre che a quota 156 Atp). Un inizio stagione così non è per tutti, anzi. È una dimostrazione che il nuovo percorso del mancino romano – sotto la guida di coach Marco Gulisano, ex del team Berrettini – sta cominciando a dare frutti concreti. E soprattutto, costanti. 

Matteo Gigante esulta (foto Combi/MEF Tennis Events)

Fin qui la storia di Matteo, classe 2002, è stata un inno alla discontinuità. Non voluta, ovviamente. Ma è un dato di fatto che – a fronte di prestazioni importanti – spesso siano arrivate anche esibizioni sottotono. Il tennis però c'è sempre stato ed è un tipo di tennis che incanta, fatto più di talento e di precisione che non di forza. Gigante – a dispetto del nome – non è affatto un gigante e, anzi, ha bisogno di usare il cervello per venire a capo di situazioni che altri risolverebbero mettendo a terra un paio di ace. Lui no: fin da quando era bambino ha dovuto fare i conti con avversari più alti e più robusti, dunque è da un pezzo che ha capito come prenderli. Nell'approccio al professionismo, continua ad aggiungere pezzi di un bellissimo puzzle che si sta componendo e che lo sta portando dove merita: il Tour maggiore.

In questo avvio di 2024, nel circuito Challenger, solo un giocatore ha vinto più di lui, il monegasco Valentin Vacherot, giunto a tre titoli (e alla posizione numero 35 della Race, roba mai vista per un atleta del Principato). Mentre Gigante divide la seconda piazza con lo svizzero Leandro Riedi, altro talento in rampa di lancio (39 della Race). Sempre in tema di classifiche, l'Italia – grazie anche a Matteo – è leader insieme alla Francia (4 successi ciascuna), davanti a Stati Uniti e Monaco (con 3). Ma uno come Gigante si descrive molto meglio con le parole, piuttosto che con i numeri.

Il mancino Matteo Gigante (foto Sposito)

O meglio, dovrebbe essere il suo tennis a descriverlo, un gioco vario che ricorda tempi andati e che in Italia non si vedeva da un pezzo. In qualcosa ricorda l'altro romano Flavio Cipolla, che aveva forse più fantasia ma meno velocità di braccio. In qualcosa ricorda invece Fabio Fognini, che oggi lo osserva da un ruolo particolare, quello di manager. Ma poi in definitiva Gigante è semplicemente lui, tanto più che rispetto ai suoi riferimenti vicini ha il vantaggio di essere mancino, dunque di giocarsi i punti importanti – quelli da sinistra – con la mano dominante dalla parte giusta. Un vantaggio che Matteo sta cercando di sfruttare mettendo più energia nel fisico e nel servizio.

A separarlo dai top 100 ci sono ancora 192 punti, che onestamente non sono pochi. Ma parliamo di un ragazzo di 22 anni che ha meno tennis di alto livello nel braccio di quanto dica la sua età. Numero 51 da Juniores, Matteo ha sempre preferito un obiettivo di lungo termine, alle vittorie 'facili'. E il suo stesso gioco ha bisogno, per completarsi, di una maturazione completa, diversamente da quanto accaduto a coetanei già più corazzati per lo scontro con i pro. Il 2024 è appena cominciato e già siamo in scia, già siamo sul percorso corretto, anche se il traguardo è lontano. Rispetto a fine 2023, quando Matteo aveva palesato più dubbi che certezze, il suo orizzonte è cambiato. Tutto nel giro di un mese. Sarà interessante capire dove sarà a dicembre, se si sarà aggiunto alla pattuglia azzurra che ci fa sognare nei grandi tornei o se bisognerà attendere ancora ed avere pazienza.

Loading...

Altri articoli che potrebbero piacerti