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Sinner inarrestabile: a Miami la quarta “semi” del 2024. Sarà rivincita con Medvedev

Nell’ATP Masters 1000 sul cemento della Florida Jannik, secondo favorito del seeding, liquida in due set il ceco Machac. Prossimo ostacolo il russo Medvedev (n.3) nella rivincita della finale dello scorso anno

di | 27 marzo 2024

Tutta la soddisfazione di Jannik Sinner (foto Getty Images)

Quando si dice rendimento costate. Quattro tornei disputati in stagione e quattro semifinali per Jannik Sinner, approdato al penultimo atto anche del “Miami Open”, secondo ATP Masters 1000 stagionale (combined con il quarto WTA 1000 del 2024) dotato di un montepremi di 8.995.555 che si sta avviando alle battute conclusive sui campi in cemento dell’impianto dell’Hard Rock Stadium (la “casa” dei Miami Dolphins di football NFL), in Florida. Per l’azzurro si tratta della settima semifinale da “1000” in carriera.

Il 22enne di Sesto Pusteria, n.3 Atp e secondo favorito del seeding, reduce dalla semifinale ad Indian Wells (dove ha perso contro Alcaraz, poi vincitore del titolo, il primo match di questo 2024 dopo 16 vittorie di fila), nei quarti ha battuto 64 62, in un’ora e 31 minuti di partita, il ceco Tomas Machac, n.60 del ranking, che nel turno precedente aveva eliminato Matteo Arnaldi, n.38 ATP, centrando per la terza volta in quattro partecipazioni un posto tra i migliori quattro a Miami. Il numero uno azzurro firma così il 20esimo successo su 21 partite disputate in stagione.

Il rovescio di Jannik Sinner (foto Getty Images)

“Lui è un talento incredibile secondo me, è velocissimo ed ha un fisico molto buono - ha detto l’azzurro parlando del suo avversario -. Non sapevo tanto cosa aspettarmi oggi da lui quindi nei primi game sono stato un po’ circospetto per capire quale tattica potesse funzionare meglio. Il punteggio a volte può non essere veritiero: non è stata una partita semplice ma ho giocato bene i punti importanti. Giocare un torneo dopo l’altro non mi sta dando problemi: fisicamente mi sento bene. Si tratta di competere quindi ci si allena duramente per essere in condizione di farlo. Questo per me è un torneo speciale perché ho raggiunto qui la mia prima finale ‘1000’ e quindi sono contento di essere di nuovo in semifinale”. Quello di Miami è infatti il “1000” dove Jannik ha il rendimento migliore: 17 vittorie contro 3 sconfitte.  

Sinner ha chiuso con 16 vincenti a fronte di 4 errori gratuiti (12 contro 15 il bilancio di Machac): per lui il 60% di prime in campo con il 77% dei punti conquistati ma anche un ottimo 65% di punti vinti con la seconda di servizio. Ha perso un solo turno di servizio sull’unica palla-break concessa, nel secondo gioco del primo set, ma quando era già avanti di un break.

LA PARTITA

Tra l’altoatesino ed il 23enne di Beroun non c’erano precedenti. C’è parecchia umidità ed il campo è un po’ lento. Memore di quanto accaduto martedì contro O’Connell, stavolta Jannik parte subito concentrato ed ottiene il break già nel game d’avvio (1-0) del primo set.

Ma con due grandi risposte il ceco mette a segno il contro-break (1-1) dopo che l’azzurro ha mancato la chance del 2-0. Nel quinto gioco - illuminato sul 15-15 da un passante di rovescio ad una mano di Jannik da cineteca - Sinner spreca altre due chance di togliere la battuta all’avversario (errore con la risposta di diritto e diritto in rete): Machac ringrazia e sale 3-2.

Nel settimo game, però, prima un diritto e poi un rovescio, entrambi fuori di un soffio, del ceco consegnano il break all’azzurro, che in precedenza aveva fallito una prima opportunità (4-3). Stavolta Jannik conferma il vantaggio (5-3) ma Machac non perdona la più piccola incertezza (5-4): Sinner però tiene un turno di servizio a zero e chiude 6-4.

Nel primo gioco della seconda frazione il ceco, sotto 15-40, infila quattro punti consecutivi (1-0) ma per fare partita con l’azzurro non può concedersi il più piccolo errore, per non parlare del fatto che è complicato mirare alle righe e prenderle ogni volta.

Jannik centra il break nel terzo game (2-1) e lo conferma tenendo il terzo turno di battuta a zero (3-1). Con un gran rovescio i break per l’azzurro raddoppiano (4-1): ormai Sinner non trova quasi più resistenza (5-1), Machac ci mette l’orgoglio (5-2) ma arriva il 6-2 siglato da una prima robusta sul secondo match-point. Che significa 26esima “semi” in carriera, la 22esima sul veloce. 

IL PROSSIMO OSTACOLO

Venerdì in semifinale Sinner troverà dall’altra parte della rete il russo Daniil Medvedev, n.4 del ranking e 3 del seeding: sarà il remake della finale di dodici mesi fa, vinta dal russo, ma anche quello dell’ultimo atto dell’Australian Open di gennaio, firmato dall’azzurro. Il 28enne moscovita è in vantaggio per 6-4 nel bilancio complessivo dei confronti diretti ma Jannik si è imposto proprio negli ultimi quattro. Medvedev nei quarti ha sconfitto 62 76(7), in un’ora e 41 minuti, il cileno Nicolas Jarry, n.23 ATP e 22esima testa di serie.

Il diritto di Jannik Sinner a Miami (Getty Images)

Non il miglior Sinner quello visto finora a Miami, lui che in questo torneo vanta due finali: nel 2021, battuto dal polacco Hurkacz, e nel 2023, stoppato da Medvedev. Ma se vincere pur non giocando al meglio è indice di grandezza, bene così. In Florida Jannik, dopo essersi aggiudicato il derby d’esordio (direttamente al secondo turno) contro il qualificato Vavassori, n.148 del ranking, ha battuto in rimonta - aiutato da una provvidenziale interruzione per la pioggia - l’olandese Griekspoor, n.26 del ranking e 25 del seeding, diventato il quinto tennista in questo 2024  ad essere riuscito a strappare almeno un set all’azzurro dopo Djokovic e Medvedev (Australian Open), Monfils (Rotterdam), Alcaraz (Indian Wells) e Griekspoor (Miami).

Quindi la "vendetta" sull’australiano O’Connell, n.66 ATP, che gli è valsa il decimo quarto di finale in un “1000” (record per un tennista italiano), ed ora il successo su Machac, n.60 del ranking. E meno male che Jannik non è al top….

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