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Rotterdam, Dimitrov - De Minaur in semifinale

Il bulgaro batte Shevchenko e conquista la sua terza semifinale del 2024. Attende ora De Minaurche ha battuti Rublev in tre set vendicando la sconfitta subita agli Australian Open

16 febbraio 2024

Grigor Dimitrov (Getty Images)

Grigor Dimitrov (Getty Images)

Prosegue all'insegna del successo il 2024 di Grigor Dimitrov. Il bulgaro, testa di serie n.6 dell'ABN Amro Open (Atp500), ha sconfitto ai quarti il kazako Alexander Shevchenko in tre set col punteggio di 76(2) 36 64 prenotando il suo posto in semifinale dove affronterà il vincitore del quarto tra Andrey Rublev e Alex De Minaur.

Due ore di gioco ad alta intensità che da un lato hanno confermato il buon momento del kazako, capace nel turno precedente di mettere a segno contro Holger Rune la vittoria contro l'avversario dal ranking più alto mai battuto in carriera, ma che dall'altro confermano ancor di più il rinascimento del talento bulgaro che dalla fine del 2023 a oggi ha incamerato ben 18 vittorie in 21 match giocati e che in caso di vittoria in semifinale, la sua terza di questo 2024 dopo quelle giocate a Brisbane e Marsiglia, consentirebbe lui di far un balzo in classifica proiettandolo tra i top10. 

L'avvio è equilibrato come lo sarà del resto l'intero incontro, e il primo set scivola via senza alcuna palla break e all'insegna di colpi di pregevole fattura. Shevchenko fa affidanmento sul servizio - saranno 15 gli ace messi a segno alla fine - cercando continuità sui propri turni di battuta con l'intento di minacciare quelli del suo rivale. Ma la tattica si rivela poco proficua perché Dimitrov serve bene, giostra ancora meglio dal fondo e ha nelle discese a rete un ulteriore alleato prezioso in grado di risolvere le situazioni più scomode. Alla fine, nel tie break che deciderà il parziale, è il kazako a vacillare per primo cedendo due mini break sfruttati dal n.13 del mondo per il 7-2 che vale lui il vantaggio. 

Shevchenko continua a bussare forte col servizio anche in avvio di secondo set e finisce col ritrovarsi davanti nel punteggio dopo soli due game, complice un passaggio a vuoto di Dimitrov che il bulgaro non riuscirà a controbilanciare se non nelle due occasioni di controbreak avute nel nono e ultimo game del parziale, annullate entrambe dal kazako freddo nel ricucire lo svantaggio al quarto set point. 

Nel terzo set l'equilibrio resta intatto: nessuna palla break, turni di servizio smaltiti con rara efficacia e massima attenzione nell'intercettare l'incertezza che potrebbe decidere la contesa. Che puntuale arriva, seppur nelle modalità meno attese. E' infatti l'infallibile servizio di Shevchenko ad incepparsi proprio quando il kazako ne avrebbe più bisogno, abbandonandolo fin sullo 0-40 di fronte a cui l'incredulo Dimitrov non può far altro che ringraziare trasformando il primo dei tre match point a sua disposizione.

Ha impiegato poco meno di un mese Alex De Minaur per prendersi la rivincita su Andrey Rublev, vincitore dell'ultimo scontro diretto giocato dai due andato in scena negli ottavi di finale dei recenti Australian Open. Gli sono servite oltre due ore e mezza però prima di piegare la resistrenza del russo, testa di serie n.2 del tabellone, e tre set chiusi col punteggio di 76(5) 46 63. 

Come accaduto nei sei precedenti giocati dai due in carriera, anche a Rotterdam la sfida tra Demon e Rublo è stata all'insegna dell'atleticità, dell'agonismo e del confronto senza remore. Quand'é così a far la differenza sono i piccoli dettagli, un'inerzia ballerina che l'australiano è riuscito a mantenere dalla sua dopo aver perso un secondo set il cui punteggio avrebbe potuto essere ancor più severo se non fosse riuscito ad annullare  due palle break che sarebbero valse al n.5 del seeding il 6-3. E invece, schiaritosi le idee, De Minaur ha ripreso il filo del suo gioco, aiutato da qualche gratuito di troppo del suo rivale, come in occasione del sesto game in cui è riuscito a scavare il suo vantaggio. Vantaggio che si crfedeva potesse lui bastare per arrivare a destinazone e che invece in due occasioni ha rischiato di venir compromesso dall'ostinazione con cui Rublev ha provato fino all'ultimo a restar aggrappato al match.

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