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Passaro, non c'è 2 senza 3: dai Next Gen alla rincorsa verso i 100

Nel 2022, la wild card per Roma Francesco se l'era presa grazie alle pre-quali, mentre dodici mesi fa arrivò un primo turno sfortunato e ricco di rimpianti di fronte ad Albert Ramos. Oggi la qualificazione è una sorta di riscatto, di ripresa dopo un periodo così così

07 maggio 2024

Vincere così ha ancora più valore. Da 5-0 sopra al terzo, con rimonta avversaria fino al 5-5 e tie-break decisivo da brividi, inclusa una interruzione per pioggia dopo quattro punti. Un successo da romanzo, per Francesco Passaro, nel secondo turno delle qualificazioni degli Internazionali BNL d'Italia che lo opponeva al croato Duje Ajdukovic (129 Atp). Un successo che proietta il 23enne umbro in tabellone al Foro Italico per il terzo anno consecutivo.

Nel 2022, la wild card Francesco se l'era presa grazie alle pre-quali, mentre dodici mesi fa arrivò un primo turno sfortunato e ricco di rimpianti di fronte ad Albert Ramos. Oggi si tratta di una sorta di riscatto, di ripresa dopo un periodo così così, per un giovane che fino a un certo punto aveva seguito il passo del coetaneo Matteo Arnaldi (con cui ha giocato le Next Gen Atp Finals a Milano nel 2022), prima di rimanere un po' più staccato.

Le due ore e 56 minuti di partita sul Grand Stand sono la dimostrazione lampante della qualità principale del ragazzo nato a Perugia il 7 gennaio 2001, e già capace di arrivare a un tiro di schioppo dai top 100 nel febbraio del 2023: la resistenza. Resistenza alla fatica, in questo caso, ma anche resistenza ai periodi duri attraversati nelle ultime due stagioni, con risultati che faticavano ad arrivare. Lui e il suo team ci hanno sempre creduto, e hanno fatto bene. Perché ognuno ha i propri tempi e Francesco ha qualità tecniche e fisiche, oltre che mentali, tali da poter reggere l'urto col tennis che conta. Anche dopo alcuni episodi poco fortunati, come tre distorsioni alla caviglia nel giro di un annetto, che adesso gli hanno consigliato di portare sempre le cavigliere protettive.

Tra i passaggi chiave di questo inizio stagione, anche due settimane di allenamenti con Jannik Sinner, in Spagna, ad Alicante. Un periodo utile per mettere benzina nel motore ma anche per vedere come lavora e come si prepara il numero 2 del mondo. Il 2024 era nato così ed è proseguito con alcuni segnali positivi: i quarti in due tornei Challenger, poi la semifinale nel 125 di Napoli, persa (con rimpianti) di fronte a Luca Nardi. Da quel momento, poco o nulla: solo una qualificazione nel 250 di Monaco di Baviera, ma al contempo tanto lavoro incessante per cercare di ritrovare la strada giusta, per tornare vicino al traguardo dei 100 che pareva cosa fatta e invece oggi appare come una nuova montagna da scalare.

Accanto a lui c'è sempre coach Roberto Tarpani, che lo conosce alla perfezione e sa come prenderlo, nei momenti belli e in quelli più dolorosi. L'allenatore umbro segue Passaro dai suoi primi passi allo Junior Tennis Perugia e lo conosce come nessun altro. Non solo: di Francesco è stato pure padrino al battesimo, praticamente un secondo figlio. Già da piccolo – diceva il coach a proposito del suo pupillo – aveva qualità superiori rispetto a quelle di molti suoi coetanei, soprattutto dal punto di vista fisico e da quello della coordinazione. Ha avuto un periodo nel quale si è diviso tra tennis e calcio, una sua grande passione, prima di sposare definitivamente la causa della racchetta”.

Fino ai 15 anni l'attività agonistica di Passaro è stata quella di un normale adolescente senza eccessive ambizioni. Ma è in seguito che si è costruito quel percorso capace oggi, a 23 anni, di fargli sognare un futuro di alto profilo. “Fare il professionista – dice il coach – è una cosa seria e occorre avere un minimo di maturità nel prendere tale decisione. L’ambiente è bello ma faticoso, pieno di impegni, sacrifici e rinunce. Il fatto che Francesco abbia iniziato relativamente tardi può essere un bene”. Faccia pulita da bravo ragazzo, carattere deciso, Francesco è il tredicesimo italiano in gara nel main draw degli Internazionali BNL d'Italia, edizione numero 81. Se l'Italia ha fatto 13, è anche grazie a lui.

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