

La semifinale a Wimbledon ha permesso a Lorenzo Musetti di salire al numero 14 della Race to Torino, a meno di 700 punti dall’ottavo posto di Tsitsipas. Il distacco da recuperare è ampio ma non fuori portata, e la splendida stagione sull’erba promette di restituire un Musetti ancora più forte e determinato
19 luglio 2024
Il sogno di portare due italiani alle Nitto ATP Finals si è concretizzato soltanto a metà nella prima edizione torinese datata 2021, con Matteo Berrettini e Jannik Sinner, ma col primo costretto al forfait dopo un solo match e il secondo entrato come riserva. Tuttavia, non è detto che la doppietta non si possa ripetere quest’anno. Il candidato numero uno per accompagnare Sinner, ovviamente, è Lorenzo Musetti, reduce dalla semifinale a Wimbledon che promette di fargli fare il salto di qualità atteso da tempo, ma più in generale da una scintillante stagione sull’erba con semifinale a Stoccarda, finale al Queen’s e quindi l’approdo fra gli ultimi quattro ai Championships.
L’impressione è che una serie di risultati simili, con la chicca della semifinale nel Major più affascinante, possa rappresentare la conferma di cui Musetti aveva bisogno per fare ancora di più. La sua stagione ha avuto un avvio così così, ma la crescita degli ultimi tempi è evidente, accompagnata da una continuità di risultati che per il talento di Carrara non è mai stata l’abitudine. Dunque la domanda viene spontanea: quanto successo a Church Road può essere solo l’inizio? Se si guarda alle qualità tecniche ci sono buoni motivi per crederlo, e anche nello sport l’appetito vien mangiando.
Lorenzo si è portato al numero 16 della classifica, a una sola posizione dal record datato oltre un anno fa, ma soprattutto è salito al numero 14 della Race to Torino, in piena corsa per la qualificazione all’evento di novembre alla Inalpi Arena. Stefanos Tsitsipas, attuale numero otto della classifica stagione, ha 2.615 punti, Lorenzo 1.920. Vuol dire che la distanza è di meno di 700. Non sono pochi, ma neanche troppi.
Le chance di Musetti di fare compagnia a Sinner a Torino passeranno inevitabilmente dal suo rendimento nella seconda metà di stagione, che per il toscano scatterà col torneo di Umago e quindi con i Giochi Olimpici di Parigi, per poi chiudere la parentesi terra battuta e dedicarsi al cemento americano. Il Musetti visto sull’erba ha tutte le carte in regola per lottare seriamente in ottica Torino, e i punti lo confermano. Basti pensare che solo negli ultimi tre tornei l’allievo di Simone Tartarini ha raccolto la bellezza di 1.230 punti, quasi due terzi del suo bottino stagionale. Un ruolino di marcia da Nitto ATP Finals.
Se mai, il problema è che nei 17 tornei precedenti di punti ne aveva raccolti solamente 690, fra difficoltà tattiche e psicologiche. Ma l’erba promette di aver invertito la tendenza, scacciato qualche critica di troppo (la gran parte totalmente gratuite) e aver restituito a Lorenzo quelle certezze e quell’entusiasmo – benzina del suo tennis – che gli servivano. Pertanto, nelle settimane che ancora mancano alla fine della stagione c’è da attendersi un Musetti in versione erba, cioè più propositivo e volenteroso, piuttosto che quello visto fino all’arrivo dei prati.
Il cemento non è la sua superficie preferita, ma ci sa giocare eccome e di punti in palio ce ne sono ancora una valanga, con lo Us Open, quattro Masters 1000 e tanti altri appuntamenti importanti. E Musetti è e sarà sempre un giocatore da tornei che contano, di quelli in grado di esprimersi al meglio solo quando la posta in palio è davvero alta. I giocatori come lui vivono anche di feeling, di emozioni, di momenti positivi che accendono la scintilla, proprio come successo a Wimbledon. Se Lorenzo riuscirà a tenerla viva, la rincorsa a Torino non è un obiettivo fuori portata.
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