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Luca e la “lezione” del 2023: “In ogni partita, Challenger o ATP, devi dare il 100%”

Il 20enne di Pesaro - uno dei due azzurri in gara a Jeddah - si racconta ad ATPTour.com: tra le sue passioni, oltre il tennis, ci sono motociclismo, calcio e padel

28 novembre 2023

Luca Nardi (foto ATP Web site)

Luca Nardi è uno dei due azzurri in gara alle Next Gen ATP Finals di Jeddah. Il tennista marchigiano è arrivato alle soglie della top 100 ATP (“best ranking”, n.115, proprio lunedì) dopo una stagione solida a livello nel circuito Challenger. Oltre ai due titoli, conquistati a Porto, in Portogallo (inizio agosto), e a Matsuyama, in Giappone, un paio di settimane fa, il 20enne di Pesaro ha anche ottenuto una vittoria nel tabellone principale al Rolex Monte-Carlo Masters di aprile dopo aver superato le qualificazioni. Ma com'è il ventenne fuori dal campo? ATPTour.com ha incontrato il Luca a Jeddah per parlare del suo amore per le moto, il calcio e altro ancora...

Se potessi cenare con tre personaggi famosi, chi sarebbero e perché?

“Valentino Rossi. È della mia città. Sono di Pesaro, quindi sicuramente con Vale. Poi Roger Federer. Sono un tennista e Federer piace a tutti. E non so, magari con una top model? Non so quale”.

Descrivi la tua giornata perfetta se non giochi a tennis…

“Ho una moto e, come ho detto, vengo dalla stessa città di Valentino, quindi tutta la mia famiglia ha una moto ed è una cultura della nostra città averne una. Quindi andrei semplicemente a fare un giro per qualche ora al mattino e magari anche nel pomeriggio, e poi mi piace giocare a padel. Sicuramente padel e calcio con i miei amici perché amo guardare il calcio e cerco sempre di rimanere in contatto con tutto ciò che accade in Italia con il calcio e sì, quello è il mio giorno perfetto”.

Per quale squadra di calcio tifi?

“Il Napoli, perché il mio papà è napoletano”.

Hanno vinto il campionato l'anno scorso, vero?

“Sì, è un ottimo momento! Era la terza volta nella storia”.

Se dovessi scegliere tra assistere ad un concerto musicale o ad un evento sportivo, cosa sceglieresti e perché?

“Un evento sportivo, sicuramente... il calcio. Nella mia città il basket è più famoso perché abbiamo una squadra che è in serie A. Ma sinceramente non mi piace poi così tanto. Quindi direi una partita di calcio”.

Con chi sei più legato tra i giocatori di Jeddah e chi sono i tuoi migliori amici nel Tour?

“Conosco questi ragazzi da quando eravamo bambini, quindi ci conosciamo molto bene. Ho un buon rapporto con Flavio (Cobolli). Come ho detto, lo conosco da quando avevo otto anni. Siamo molto amici. Ma se devo nominare un altro giocatore italiano, forse Francesco Maestrelli: non è qui, ma ho un ottimo rapporto con lui. Eravamo insieme in un'accademia”.

Se non fossi un tennista, che lavoro vorresti fare?

“Onestamente non ci ho mai pensato perché ho sempre giocato a tennis. Non so perché, ma mi piace la fisioterapia. Non so perché, ripeto, ma mi piace”.

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Come ogni anno alle Next Gen ATP Finals, il torneo sperimenterà molte regole e innovazioni diverse. Qual è la tua opinione? Ce n'è una che ti interessa provare?

“La più recente, l’assenza del riscaldamento pre-match (warm-up). Sicuramente sono tutti impazienti di vedere come andrà. Ma onestamente, per quanto mi riguarda, non mi piace molto perché non sono il tipo di giocatore che inizia subito bene una partita. Quindi per me, penso che sarà dura. Dovrò riscaldarmi molto bene prima di entrare in campo. Ma non lo so, vediamo cosa succede. Forse mi divertirò lo stesso”.

Qual è la cosa più importante che hai imparato gareggiando nell'ATP Challenger Tour e nell'ATP Tour quest'anno, dopo una stagione di successo per qualificarti a Jeddah?

“Onestamente non direi che ho avuto un buon anno. Forse nell'ultimo mese sì, ma nell'intera stagione ho avuto molti alti e bassi. Sono stato fermo per due mesi per un infortunio e questo non ha aiutato. Sicuramente la lezione più importante che ho imparato quest’anno è che in ogni partita devi giocare al 100%. Non c'è un match in cui puoi andare in campo ed essere rilassato. In ogni partita, Challenger Tour, ATP Tour, qualunque essa sia, devi essere concentrato al 100% su ogni punto”.


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