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Oggi, dall’11° posto del ranking Atp in giù ci sono tennisti eccellenti come Alex De Minaur e Tommy Paul: gente che ha avuto buona continuità di risultati, ma non ha mai vissuto grossi exploit o vittorie negli Slam. E’ successo altre volte, nella storia recente, di ritrovare alle Finals giocatori meno attesi. Eccoli
13 ottobre 2023
Con Djokovic, Alcaraz, Medvedev e Sinner già sicuri del loro posto alle prossime Nitto ATP Finals di Torino (12-19 settembre), è tutto aperto per decidere chi saranno gli altri 4 giocatori che parteciperanno all’evento che concluderà la stagione. In questo momento, al quinto posto del ranking c’è Holger Rune, uscito a pezzi dal Masters 1000 di Shanghai e pieno di problemini fisici, che stanno scatenando vari punti interrogativi sul suo finale di stagione. Non se la passa benissimo neanche Stefanos Tsitsipas, in picchiata in questa fase dell'anno, così come Casper Ruud (numero 9 attuale) che dalla finale del Roland Garros in poi ha ottenuto pochissimo. Andrey Rublev, nettamente il più in forma fra i 4, dovrebbe arrivare senza troppi problemi alle Finals, mentre per gli altri posti c’è grande battaglia visto che la differenza di punti è minima.
Va tornando di moda il nome di Sascha Zverev, che dopo un 2022 da incubo, in questo buon 2023 ha ritrovato la top 10, la semifinale del Roland Garros e ha vinto 2 tornei. C’è sempre Taylor Fritz (attuale numero 8), che vive nel limbo fra gli ottimi giocatori e i top ormai da troppo tempo. E poi, dall’11° posto del ranking in giù ci sono tennisti eccellenti come Alex De Minaur e Tommy Paul: gente che ha avuto buona continuità di risultati e piazzamenti, ma non ha mai vissuto grossi exploit o vittorie negli Slam. E’ successo altre volte, nella storia recente del tennis, di ritrovare alle Finals giocatori meno “cool” che hanno fatto sempre ottimi risultati passando quasi in sordina. Eccoli.
Qualcuno si ricorda di Jack Sock alle Finals del 2017? L’americano, che si è ritirato in questa stagione al termine degli Us Open (giocati in doppio con l’amico John Isner), sta sperimentando il pickleball e oggi è lontanissimo dal mondo del tennis, ma 6 anni fa fu la grande sorpresa della stagione. Semifinale a Indian Wells e Madrid, quarti di finale a Roma, due tornei vinti a inizio stagione (Auckland e Delray Beach) e il grande exploit di Parigi-Bercy, con il primo (e unico) Masters 1000 vinto in carriera che lo portò dritto alle Finals, dove riuscì a superare il round-robin, prima di arrendersi in semifinale al futuro vincitore Grigor Dimitrov. Il numero 8, con cui chiuse quel meraviglioso 2017, fu il best ranking di Sock.
Più difficile dimenticarsi degli occhiali di Janko Tipsarevic. Negli anni in cui nasceva il mito di Robo-Nole c’era un altro serbo che si faceva rispettare. Nel 2011, annata strepitosa, Janko e il suo rovescio mostruoso (quando aveva voglia) raggiunsero 5 finali Atp più i quarti degli Us Open, dove si ritirò proprio contro Djokovic. Janko andò alle Finals da numero 9 del mondo, in sostituzione dell’infortunato Murray e riuscì addirittura a battere Nole. Nella stagione successiva Tipsarevic rimase in top 10 e partecipò ancora alle Finals, dove perse tutte e 3 le gare del girone. Non riuscì più a ripetere quei meravigliosi 24 mesi.
Sembra la preistoria ma è soltanto il 2008, l’anno in cui Radek Stepanek riuscì a partecipare all’allora Tennis Masters Cup. Il ceco, eccellente doppista, negli Slam al singolare trovò il suo massimo risultato a Wimbledon 2006, ma due anni dopo fu più continuo. Qualcuno si ricorda la semifinale di Roma dopo aver strapazzato Roger Federer ai quarti e tanti buoni piazzamenti, nonostante nel 2008 non riuscì a vincere nessun torneo. Da numero 9 del mondo si ritrovò all’atto finale in corsa, dopo l’infortunio di Roddick nella prima sfida del round-robin contro Murray. Stepanek perse contro Federer e Simon, in un torneo in cui Djokovic sconfisse in finale Davydenko (sono 15 anni fa, ma sembrano di più). E ora chi sarà - se ci sarà - il nuovo Stepanek?
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