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La corsa verso Torino: chi è sicuro, chi quasi, chi rischia

I primi tre della Race - Djokovic, Alcaraz e Medvedev - hanno il biglietto assicurato. Sinner quasi: nessuno nella storia del torneo, con 4365 punti all'attivo, ha mancato la qualificazione, e in una sola occasione questi punti sarebbero valsi l'ottava posizione, l'ultima disponibile. Per gli altri quattro posti è lotta aperta

15 settembre 2023

Tre posti sono assegnati matematicamente: parliamo di Novak Djokovic, Carlos Alcaraz e Daniil Medvedev, in rigoroso ordine di Race verso Torino, obiettivo Nitto Atp Finals. Uno, quello di Jannik Sinner, non ha la garanzia dell'aritmetica ma usando il buonsenso andrebbe considerato ugualmente piuttosto sicuro.

A testimoniarlo, i precedenti: nessuno nella storia del torneo, con 4365 punti all'attivo, ha mancato la qualificazione, e in una sola occasione questi punti sarebbero valsi l'ottava posizione, l'ultima disponibile. In tutti gli altri casi, il bottino odierno di Jannik (che peraltro ha due mesi per migliorarlo) ha portato all'approdo al Torneo dei Maestri in una posizione migliore, dal settimo al quarto posto. Dunque, stante questa situazione, l'obiettivo deve essere quello di capire quali saranno gli altri quattro nomi che vedremo in gara in Piemonte a novembre, per la terza edizione italiana dell'evento di fine stagione.

La corsa per Torino, in 10 per 4 posti

Primo gruppo: Rublev e Tsitsipas

Andrey – recordman di quarti Slam – e Stefanos non sono vicini a Sinner ma non sono nemmeno lontanissimi, con 3640 e 3570 punti rispettivamente. La loro stagione è stata un alternarsi di speranze e delusioni, ma le caratteristiche tecniche di entrambi li porteranno a poter essere protagonisti nei tornei che restano, dalla Cina in poi. Ecco perché, problemi fisici a parte, la loro probabilità di qualificarsi è molto, molto alta. Tsitsipas, peraltro, le Finals le ha già vinte: era il 2019 e ancora si giocava a Londra, con il greco che superò nel match decisivo Dominic Thiem. Per Rublev, invece, c'è l'ottima semifinale dello scorso anno da eguagliare e possibilmente da migliorare. Con loro arriviamo, teoricamente, a quota sei.

Secondo gruppo: Rune, Zverev, Fritz

Qui, invece, la situazione si complica. Partiamo da Holger Rune, che sta attraversando un periodo nerissimo e che fisicamente è ancora lontano dalla condizione migliore. I problemi alla schiena lo hanno condizionato negli States e non trapelano notizie riguardo alla sua forma attuale. Dovrebbe giocare la Laver Cup di Vancouver a fine mese, ma al di là della ricca esibizione ideata da Roger Federer dovrà cercare di mettere in cascina altri punti pesanti se vorrà arrivare a giocare le Finals. Intanto, in questo weekend sarà in gara in Davis con la sua Nazionale, per affrontare il Brasile nel match del gruppo 1.

In evidente ripresa Sascha Zverev, che a New York ha messo fine alle speranze di Sinner e che di settimana in settimana si sta ritrovando. Sascha ha vinto due volte il trofeo, nel 2018 a Londra e nel 2021 a Torino. Non sarebbe una sorpresa vederlo fare la tripletta, ma prima gli mancano ancora dei punti per mettere in cassaforte la qualificazione. È in buona posizione, tutto sommato, anche Taylor Fritz, che peraltro è atteso da un periodo particolarmente favorevole, quello dei tornei sul duro e indoor. Le percentuali, insomma, sono più dalla parte del tedesco e dell'americano, che non da quella del danese.

Terzo gruppo: Ruud, De Minaur, Paul, Tiafoe, Khachanov

Da Ruud in giù, entriamo nel novero delle possibili sorprese. È vero che quando parliamo del norvegese parliamo pur sempre del finalista dello scorso anno (oltre che di tre Slam), ma il 2023 di Casper è stato al di sotto delle attese, se parliamo di eventi al di fuori della terra. Reso merito della finale parigina (persa in tre set, ma lottando, contro Djokovic), per il resto Ruud non è andato oltre il secondo turno in nessuno degli altri Slam. E adesso che di terra non ce n'è più sarebbe sorprendente una rimonta.

Alex De Minaur è in crescita, malgrado appaia sempre un po' troppo leggero nel momento del contatto con i top players. Il duro, tuttavia, potrebbe aiutarlo nella rincorsa. Il momento della stagione è favorevole anche per gli altri tre in lotta: Paul, Tiafoe e Khachanov (con il russo un po' troppo indietro, solo 1910 punti all'attivo). A tutti servirebbe un grande risultato in un Masters Mille, per sperare di agganciare il gruppo dei big, a meno che poi si liberino dei posti in più all'ultimo momento per qualche defezione. 

Casper Ruud in azione in finale delle Nitto ATP Finals (Foto Sposito)

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