A trionfare nell'edizione dei campionati Internazionali d'Australia de 1924 è James Anderson, primo a vincere il torneo per due volte di fila e tre volte in totale. Ancora oggi è uno tra i più alti campioni Slam della storia.
di Luca Marianantoni | 16 dicembre 2023
Cento anni fa i campionati internazionali d'Australia incoronano James Anderson, primo tennista nella storia del torneo a conquistare il titolo per 2 volte consecutive (avrebbe vinto anche l'anno dopo nel 1925) e primo a vincerlo complessivamente per 3 volte (aveva vinto anche nel 1922).
A conti fatti James Anderson è uno dei più forti tennisti australiani degli anni '20 del Novecento. Lo chiamano J.O. dalle iniziali dei suoi due nomi (James Outram), è altissimo (1.90m, all'epoca è il secondo più alto campione Slam di sempre dopo Harold Mahony, alto un centimetro in più e re a Wimbledon nel 1896), potente e rude come molti suoi connazionali. Ultimo di otto fratelli, nasce a Enfield, un piccolo sobborgo vicino Sydney, ma la sua fama raggiunge ogni angolo dell'Australia.
Aveva un dritto devastante, giocato sempre a tutto braccio e con un leggero topspin. Norman Brookes, il mago, racconta nei suoi appunti che non aveva mai visto nessun giocatore colpire di dritto con una simile potenza. Di rovescio invece era abbastanza scarso e la leggenda vuole che impattasse la palla con la stessa parte della racchetta usata per il dritto.
Il primo squillo di tromba avviene ai Campionati d'Australia del 1919, quando raggiunge la semifinale cedendo in quattro set al futuro campione Algy Kingscote. L'anno dopo è semifinalista anche ai Campionati degli Stati Uniti: dopo i drammatici cinque set necessari per domare Richard Norris Williams, perde in quatto set da Wallace Johnson. Nel 1922 completa il tris delle semifinali con quella centrata a Wimbledon, nella prima edizione giocata nell'attale sede di Church Road: alle sue frustate di dritto non resiste neppure Henri Cochet che esce dal campo con appena sette game nel pallottoliere. Arriva a un passo dalla finale; è avanti due set a uno contro il connazionale Gerald Patterson. Anderson però spreca così tante energie per portare a casa la terza frazione (9-7), che nei due restanti set cola a picco.
A fine di quell'anno però si prende una meritata rivincita conquistando i Campionati d'Australia. Prima supera il campione uscente Rice Gemmell con un triplice 6-2 e poi in finale rende pan per focaccia a Patterson. Questa volta è il rivale ad andare avanti 2 set a 1, poi però il polso di Patterson, usurato dalla lunghissima semifinale necessaria per battere John Hawkes (10-8 al quinto), cede di schianto. Impossibilitato a scambiare dal fondo, Patterson è costretto a prendere la via della rete nel più breve tempo possibile, ma senza successo, finendo impallinato nella terra di nessuno: 6-3 6-2 gli ultimi due set per Anderson.
L'anno dopo non difende il titolo, ma torna nel 1924 e vince nuovamente; non perde set fino alla terza frazione della finale contro Richard Schlesinger; si addormenta per due set, pensando di avere già la coppa in mano, per poi risollevarsi solo al quinto, vinto 6-3 dopo una partenza tentennante. Questa volta Anderson prova a difendere la corona; vince il match d'esordio rifilando un triplice 6-0 a T.G. Moon e continua a ritmi altissimi fino alla finale. Ha la chance di diventare il primo a vincere il torneo per due anni di fila e per tre volte in totale e non se la lascia sfuggire. Il servizio del suo eterno rivale Gerald Patterson non funziona come dovrevve e Anderson ne approfitta per chiudere la pratica in quattro set. Qualche mese dopo è nuovamente semifinalista a Wimbledon, ma perde nettamente da Renè Lacoste. L'ultimo grande risultato è la semifinale in Australia nel 1926, quando perde in quattro set da John Hawkes.