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Per il 16enne figlio dell’ex numero uno del mondo (finalista nell’dizione del 2005, battuto da Safin) sarà il primo Slam giocato tra i “pro”
di Tiziana Tricarico | 18 dicembre 2024
Nel 1997 Lleyton Hewitt, a soli 15 anni, era entrato nella storia diventando il tennista più giovane a qualificarsi per il main draw dell’Australian Open. Anni fa, in tempi (forse) non sospetti, l’ex numero uno del mondo aveva espresso la speranza che suo figlio potesse fare anche meglio. Sicuramente non sarà così visto che Cruz Hewitt ha compiuto 16 anni da una settimana, ma la wild card appena ricevuta per le qualificazioni dell'"Happy Slam" gli darà una prima chance di provare almeno ad imitarlo. Ed eventualmente a diventare il secondo giocatore più giovane a compiere l'impresa: Lleyton aveva 15anni e 323 giorni al momento del via del tabellone principale, Cruz avrebbe 16 anni e 32 giorni.
A Melbourne Park baby Hewitt aveva già giocato lo scorso anno, nel torneo junior, uscendo però subito di scena. Dopo un altro anno nel circuito Under 18, con un bilancio di 30 vittorie e 10 sconfitte, gli organizzatori del torneo hanno deciso di scommettere su di lui.
Attualmente al n.107 nel ranking junior, a fine è stato n. 99. Il giovane “aussie” allenato da Matt Reid ha vinto due titoli ITF junior nel 2024 (portando a 7 trofei il totale), entrambi Down Under - Sydney (J200) e Christchurch (J100) -, ed ha ottenuto la sua prima vittoria da professionista in un main draw ad agosto, nell’ITF da 15mila dollari di Bali (la prima in assoluto era invece arrivata, ad appena 14 anni, nelle qualificazioni nelle “quali” del 25mila dollari di Darwin a settembre del 2023). La classifica, però, non è troppo indicativa poiché che la maggior parte dei giocatori che lo precedono sono più anziani. Il ragazzo, infatti, è 15esimo tra i giocatori classe 2008 ma lui, nato l’11 di dicembre, e quasi un 2009.
27 years after his father qualified for his first Australian Open with a qualifying wildcard, Cruz Hewitt will now bid to do the same at #AO2025 ????https://t.co/noI3NG6bV2
— TennisAustralia (@TennisAustralia) December 18, 2024
“Figlio d’arte” è una definizione che può pesare come un macigno se non hai le spalle robuste per sopportarla. Cruz, però, sembra non avvertire più di tanto la pressione del cognome che porta: “Non penso si concentri troppo su questo - sostiene papà Lleyton -, come la maggior parte dei ragazzi di oggi fa semplicemente quello che gli piace. Ma una cosa è importante: non è mai stato timido nel giocare su campi importanti o davanti alla gente, sotto questo aspetto dimostra grande calma. E poi è cresciuto tanto, è già più alto di me”.
Cruz Hewitt in panchina con il team australiano di Davis Cup a settembre a Valencia (foto Getty Images)
Certo, i paragoni verranno sempre fatti. Cruz ha la stessa età di suo padre quando, nel 1998, vinse l’Adelaide International di casa sua, da wildcard. I riflettori su Hewitt junior e sulle sue capacità sono accesi da quando ha iniziato a camminare e si sono intensificati da quando è stato visto frequentare la squadra di Coppa Davis e giocare con il numero uno australiano Alex de Minaur.
Ma è abbastanza improbabile che riesca ad emulare il padre almeno in termini di precocità. Se Lleyton, campione allo Us Open 2001 e a Wimbledon 2002, è diventato a vent’anni il più giovane numero uno del mondo, da allora il tennis si è evoluto davvero tanto notevolmente e la concorrenza si è moltiplicata.
Secondo papà Hewitt, il figlio deve solo concentrarsi su sè stesso: “I paragoni sono arrivati da quando ha preso in mano una racchetta. Deve godersi il più possibile giocare a tennis e renderlo divertente: per ora sta andando alla grande. È davvero speciale che possa frequentare molti dei suoi idoli, che può ammirare e con cui può anche tirare qualche colpo (e guardate un po’ con chi ha palleggiato quattro anni fa…). È difficile sapere come finirà ma è un buon colpitore: ha un po’ più di potenza di quella che probabilmente avevo io. In ogni caso il suo è un viaggio lunghissimo, appena cominciato”.
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