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La crisi profonda di Tsitsipas: idee confuse e troppa emotività

Stefanos ha prima ripreso per poche settimane, poi mollato di nuovo l'ex pro australiano Mark Philippoussis, lasciando da parte per la prima volta in carriera anche papà Apostolos. Non si capisce, nel frattempo, l'evoluzione della coppia 'TsitsiDosa'. Mentre sul campo arrivano tante sconfitte inattese

06 ottobre 2023

Adesso nascondere la crisi è pressoché impossibile. Se escludiamo la breve – e poco significativa – parentesi del 250 di Los Cabos – Stefanos Tsitsipas non ne azzecca una da parecchio. Diciamo dalla stagione su terra battuta, con il quarto di finale a Parigi come ultimo segnale di (relativa) grandezza. Da quella sconfitta secca patita contro Carlos Alcaraz, qualcosa è cambiato. E non in meglio. Sull'erba, dove il greco non si è mai trovato troppo a suo agio, si poteva pure accettare qualche passaggio a vuoto (sconfitte da Gasquet, Jarry, Hanfmann e Eubanks), ma quando il periodo nero è proseguito sul duro il campanello d'allarme dev'essere suonato un po' a tutti, nel clan Tsitsipas.

Un clan che peraltro, a oggi, non si capisce bene chi comprenda. In questa annata così complicata, Stefanos ha prima ripreso per poche settimane, poi mollato di nuovo l'ex pro australiano Mark Philippoussis, lasciando da parte per la prima volta in carriera anche papà Apostolos. Una presenza da sempre apparsa piuttosto ingombrante, quella del padre, che sul figlio ha avuto un impatto emotivo – oltre che tecnico – molto rilevante.

Proprio l'emotività non aiuta Stefanos, in questo periodo di dubbi. Perché certo, quelli che lo hanno battuto nella trasferta oltreoceano non sono dei parvenu: parliamo di Monfils, Hurkacz, dell'emergente Stricker e di nuovo di Nicolas Jarry. Ma quattro indizi, in questo caso, fanno ben più che una prova. E a supportare la tesi della poca serenità ci sono tanti punti persi nei momenti cruciali, quando il gioco si fa duro e un top 10, in teoria, dovrebbe mostrare di avere una marcia in più.

A proposito di emotività e sentimenti, in tutto questo va a inserirsi pure la componente gossip, perché la relazione con la collega Paula Badosa sembrava andare a gonfie vele, al punto che qualcuno stava insinuando i soliti (insensati) accostamenti: tennista felice uguale tennista distratto. Se non che, a un certo punto, tutte le foto della coppia TsitsiDosa sono sparite dai social, dando adito alle teorie opposte: tennista infelice uguale tennista perdente. Solo di recente, una storia Instagram che li ritrae insieme ha 'rassicurato' i fan della coppia, senza però alcuna notizia ufficiale al riguardo.

Vale la pena dunque lasciar da parte la (intricata) vita sentimentale del campione, e tornare al campo. Dove peraltro si nota una certa involuzione. Stefanos ha da sempre un tennis bello ma difficile, che per funzionare a dovere deve essere supportato da una condizione fisica e mentale eccellente. Quel rovescio a una mano che oggi sta diventando anacronistico resta piacevole agli occhi, ma contro parecchi avversari gli fa perdere campo più di quello che dovrebbe accadere a uno del suo calibro. E gli altri colpi vanno a corrente alternata, mentre il linguaggio del corpo è andato sempre più sbilanciandosi nella direzione di una fiducia in evidente riserva.

Di recente, almeno a parole, sono arrivate rassicurazioni e (parziali) chiarimenti, da parte del diretto interessato: “Mio padre è con me e c'è sempre stato nel team, anche quando non lo avete visto nel mio box. Mentre con Mark (Philippoussis, ndr) non è andata come speravo. Non eravamo sintonizzati, e non aver avuto mio padre così presente giorno dopo giorno, mi ha in qualche modo fatto perdere la mia identità”.

Vallo a capire. Nel frattempo il greco, cui da sempre piace filosofeggiare, ha fatto recapitare una lettera aperta al sito Atp. Destinatario: il tennis. “Ti ho amato da quando ero un bambino, e ho detto a mio padre di non considerare niente altro per me, nessuno sport che non fosse il tennis. Mi hai insegnato a vivere, ad accettare le belle vittorie e le dure sconfitte. E spero che continueremo ad amarci anche in futuro”. Un amore sincero, evidentemente, ma fragile. Soprattutto oggi.

Mentre ci avviciniamo a quelle Nitto ATP Finals che Stefanos ha conquistato nel 2019 a Londra (ma in condizioni estremamente lente), il greco ha ancora un certo margine di vantaggio nella Race, ma è tutto tranne che sicuro di approdare a Torino. Ha un bottino di 3580 punti, che lo pone in sesta posizione. Alle sue spalle, Zverev, Rune, Fritz e Ruud. E via via tutti gli altri, che con circa 2000 punti ancora a disposizione da qui a Torino, possono ambire a superarlo. Ci vuole una sveglia, insomma, altrimenti Tsitsi potrebbe andare incontro a un'altra delusione d'amore.


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