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Cobolli a un passo dai top 100 (e da Jeddah): "Ma devo dare di più"

Tra i giocatori che potremmo vedere impegnati a Jeddah (Arabia Saudita) c'è anche Flavio Cobolli, calciatore mancato (ha giocato nelle giovanili della Roma), figlio dell'ex professionista Stefano e oggi numero 9 della Race degli Under 21

10 ottobre 2023

Potrebbe essere il nostro uomo di punta nella prossima edizione delle Next Gen Atp Finals, la prima che si svolgerà fuori dall'Italia. Tra i giocatori che potremmo vedere impegnati a Jeddah (Arabia Saudita) c'è anche Flavio Cobolli, calciatore mancato (ha giocato nelle giovanili della Roma), figlio dell'ex professionista Stefano e oggi numero 9 della Race degli Under 21. Una posizione che potrebbe bastare per andare a giocare il masterino dei giovani, considerando il fatto che difficilmente vedremo a Jeddah Carlos Alcaraz e Holger Rune, entrambi peraltro già protagonisti del torneo, con lo spagnolo in trionfo nel 2021.

Flavio era già nell'orbita di coloro che stavano per staccare il biglietto per l'Arabia Saudita, ma una bella mano gliel'ha data l'ultima settimana. A Lisbona (Challenger 75), Cobolli ha centrato il titolo e una bella dose di punti che in qualche modo lo mettono al riparo da sorprese, anche se la certezza matematica della qualificazione, nel caso, arriverà solo più avanti. Il punto importante tuttavia è un altro: Flavio ha ritrovato una fiducia nel proprio tennis che di recente si era un po' persa. Ritrovando pure quel bottino pieno che a livello Challenger mancava da un anno: Zara, Croazia, marzo 2022.

Lo ha fatto lottando e superando giocatori che nella battaglia si esaltano. Come l'italo-argentino di Lecce Franco Agamenone (al tappeto in semifinale) e come il tedesco-libanese Benjamin Hassan (battuto nell'ultimo atto). Un successo che giunge non inatteso, considerato che nelle settimane precedenti Cobolli aveva raccolto due semifinali in Romania e in Austria, più un altro quarto nel ricco Challenger di Stettino, in Polonia. Segnali di crescita dunque ce n'erano, ma vincere ha tutt'altro sapore.

Il calcio rimane ben presente, nella vita di Flavio. Col tatuaggio della Roma che porta sul braccio sinistro, o con l'esultanza alla Cristiano Ronaldo che gli abbiamo visto fare dopo il successo portoghese. Ma ormai i sogni riguardano il tennis e nient'altro. “Prendevo la vita più alla leggera, rispetto a giocatori come Sinner e Alcaraz – ha spiegato il romano – ma proprio per questo ho capito che devo cambiare qualcosa. Devo mettere il cento per cento in tutto: dagli allenamenti a come mangio e come dormo”. In sostanza, deve imparare a fare il professionista. Perché poi, a livello di tennis, ci siamo. Si è visto proprio quest'anno, a Parigi, contro Alcaraz. Dopo aver passato le qualificazioni, l'azzurro ha trovato il fenomeno iberico all'esordio e nel terzo set lo ha pure messo in difficoltà. È uscito dal campo stremato, perché quelli non sono ancora i suoi ritmi, ma non travolto.

Fin qui Flavio ha ottenuto i suoi risultati migliori sulla terra battuta (incluso un Roland Garros Juniores di doppio, insieme a Dominic Stricker, nel 2020), ma potenzialmente è uomo da tutte le superfici, considerato che non ha un vero punto debole nei fondamentali e che l'atteggiamento è sempre piuttosto aggressivo. Per il figlio d'arte, classe 2002, si tratta dell'ultima occasione per giocare le Finals Next Gen, anche se in realtà questo è solo un piccolo obiettivo intermedio.

L'altro, quello più interessante perché gli aprirebbe le porte dei main draw degli Slam, è l'ingresso nei top 100, ormai poco distante. Quel numero 121 che occupa ora diventerà 108 nel prossimo ranking ufficiale. Ma se parliamo di Race siamo addirittura a quota 105. Che significa una manciata di punti dall'obiettivo. Guardando un po' più avanti, nei primi mesi del 2024 la cambiale più pesante da onorare sarebbe quella del secondo turno nel 250 di Pune. Per il resto, poco o nulla. Che vuol dire altro margine per crescere.


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