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Cinà e gli altri: ecco i nuovi Next Gen italiani

Il cambiamento voluto dall'Atp in merito al limite di età (oggi è 20 anni e non più 21) ha permesso alla categoria di adeguarsi ai tempi. Tra gli azzurri, il migliore è Federico Cinà (36), reduce dalla prima finale tra i pro. Ecco chi c'è alle sue spalle

28 febbraio 2024

Fedeico Cinà al servizio agli Us Open 2023

Fedeico Cinà al servizio

Per il mondo dei Next Gen, il 2024 è l'anno della rivoluzione. Fino a qualche mese fa, nel ranking della categoria si potevano trovare ancora nomi altisonanti: Carlos Alcaraz, Holger Rune, Lorenzo Musetti (anche se poi alle Finals non ci sarebbero andati). Oggi, al vertice troviamo Jakub Mensik, Alex Michelsen e Juncheng Shang, ottimi giocatori ma lontani dall'Olimpo.

Il cambiamento voluto dall'Atp in merito al limite di età (oggi è 20 anni e non più 21) ha permesso alla categoria di adeguarsi ai tempi, visto che – dopo un periodo di dominio dei più esperti – oggi al vertice ci sono diversi giocatori molto giovani. Si è abbassato il limite di età e dunque inevitabilmente si è abbassata la classifica di coloro che andranno a giocarsi il trofeo a forma di X sui campi di Jeddah: Mensik, che pure sta vivendo un ottimo momento, è numero 87 Atp (preceduto da Michelsen, 76), mentre l'ottavo della Race è Dino Prizmic, attualmente 169 al mondo.

Federico Cinà (foto Getty Images)

La premessa è necessaria per capire in che contesto si muovono, oggi, le migliori speranze tricolori. Il più in alto tra i Next Gen è Federico Cinà, che proprio la scorsa settimana ha conquistato la prima finale tra i professionisti, nel 15 mila dollari di Monastir, dove ha ceduto al terzo set di fronte al promettente croato Matej Dodig. Il figlio d'arte (il padre è il coach Francesco, ex allenatore di Roberta Vinci) è numero 36 nella Race degli Under 20, primo fra gli azzurri.

Con un vantaggio non indifferente su tutti gli altri: ha appena 16 anni. Della sua età, davanti a lui (ma con gli stessi punti, 8) c'è soltanto l'olandese Mees Rottgering, mentre tutti gli altri sono già un pochino più esperti. Alcuni, molto più esperti. I 27 punti che lo separano dai top 10 possono essere tantissimi in relazione agli 8 che vanta ora, ma in realtà non sono un gap incolmabile, se pensiamo a un paio di buone prestazioni in altrettanti 25 mila dollari. Cosa che non pare così lontana, per il siciliano.

Federico Bondioli in azione

Scendendo nel ranking, i nomi degli altri italiani si fanno via via meno conosciuti. E proprio per questo destano curiosità. Chi c'è nella nuova nidiata azzurra dei Next Gen, oltre all'ex top 10 Juniores Cinà? Il secondo azzurro si chiama Federico Bondioli, è mancino ed è numero 45 della Race con 5 punti all'attivo. Federico è di Ravenna, ha 18 anni ed è nato in una famiglia di sportivi, visto che la mamma Maria Adele ha giocato a pallavolo e papà Gianluca era un buon giocatore di beach tennis. Entrato nell'orbita del Team Piatti, Bondioli è tesserato allo Sporting Sassuolo e oggi prova a buttarsi in quel mondo dei pro che fino a ieri ha visto ancora piuttosto da lontano.

Il suo percorso a livello Juniores comprende la posizione numero 12 al mondo come best ranking (nel giugno 2023), due titoli nel circuito e quattro apparizioni negli Slam, con splendide prove in doppio: una semifinale in Australia e la finale degli Us Open. Esperienze importanti che adesso servono per mettere benzina nel motore. “Ho iniziato a giocare quando avevo 4 anni – ha spiegato il ravennate, oggi 920 Atp – provando sui campi del Foro Italico mentre mio padre era impegnato negli Assoluti di beach. Fino ai 12 anni sono stato tesserato al Ct Zavaglia, dove torno ancora non appena posso”.

Il diritto di Daniele Minighini (foto Getty Images)

Sul podio delle promesse Next Gen, in questo momento, c'è il 19enne Daniele Minighini (46), ma con gli stessi punti del 18enne Filippo Romano (50) e del 19enne Gianluca Cadenasso (55). Il romano Minighini è anche lui, come Cinà, un figlio d'arte, poiché il padre è il tecnico nazionale Cristiano Minighini. “Ho sempre voluto e sperato – ha detto Daniele, tesserato all'Eur Sporting Club – che il tennis diventasse presto ben più di un gioco. Come spesso accade sono stati i primi risultati a farmi capire che la strada poteva essere quella giusta. Giocare ad allenarmi erano e restano un divertimento incredibile. Sto facendo il possibile per fare in modo che tutto questo diventi un vero e proprio lavoro”.

Viene dalla Liguria, invece, Filippo Romano: spezzino di Arcola, classe 2005, un fisico statuario da 190 centimetri, un bagaglio tecnico già importante ma con enormi margini di progresso. Non è ancora entrato fra i primi mille Atp, ma a livello Under 18 è stato numero 82, con un paio di titoli all'attivo. Infine, un altro ligure, ma di Genova: Gianluca Cadenasso, classifica italiana 2.2, tesserato al Tc Genova 1893, non ha avuto – al contrario degli altri azzurri – una carriera juniores vera e propria, ma è andato avanti coi suoi tempi fino a prendersi comunque le prime soddisfazioni tra i pro: il primo punto Atp a Monastir nel luglio 2023, poi altre belle prove nei 15 e nei 25 mila dollari. Tutta esperienza da far valere per un salto di qualità che promette di arrivare presto.

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