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I re del rovescio in back: comanda Dimitrov, c'è Musetti

Lo usano più o meno tutti, dagli amatori ai pro, lo gioca chi ha il rovescio a una mano e lo giocano i bimani, lo si effettua per difendere ma pure per attaccare. Ci sono delle statistiche precise a certificarlo. Ecco il quadro dell'utilizzo che i migliori al mondo fanno di questo colpo così trasversale

14 febbraio 2024

Fra tutti i colpi del tennis, il back di rovescio è il più democratico. Lo usano più o meno tutti, dagli amatori (che il rovescio coperto fanno fatica a digerirlo) ai pro, lo gioca chi ha il rovescio a una mano e lo giocano i bimani, lo si effettua per difendere ma pure per attaccare. Persino nel tennis del 2024, in cui pare che si debba sempre e solo picchiare forte per arrivare in alto, il back trova il suo spazio. Pure in atleti insospettabili.

Non ci credete? Ci sono delle statistiche precise a certificarlo. Statistiche – va precisato – da prendere con le molle perché riguardano solo alcuni match dei giocatori, non tutti. Ma che già possono dare un quadro preciso dell'utilizzo che i migliori al mondo fanno di questo colpo così trasversale.

Back di rovescio: ecco chi lo usa di più

Partiamo, dunque. Colui che gioca più back in rapporto al numero di rovesci effettuati è un tennista di grande talento. Uno che il taglio lo dà con convinzione, non solo per necessità. E' Grigor Dimitrov, che in questo avvio di stagione si è riavvicinato con decisione ai top 10, e che gioca il back nel 59,3 per cento dei casi. Quasi sei volte su dieci dunque, Grigor affetta il rovescio, che sia per venire avanti o per togliere ritmo ai rivali: probabilmente uno dei motivi per cui è così amato in ogni dove.

Alle sue spalle, l'australiano Cristopher O'Connell, lo statunitense Christopher Eubanks, l'olandese Gijs Brouwer e il nostro Lorenzo Musetti, a quota 38,6 per cento. Siamo già sotto la metà, ma il toscano fa ampio uso del colpo, agevolato dal fatto di avere un'ottima manualità. Alle sue spalle, diversi big del circuito, del presente o del passato recente: Stan Wawrinka, Milos Raonic, Stefanos Tsitsipas e Dominic Thiem. Di questi, solamente Raonic gioca il rovescio coperto a due mani, staccando la sinistra quando deve cambiare ritmo. Curiosità: Jannik Sinner è fra gli ultimi in graduatoria, con il 6 per cento di colpi in back sul lato sinistro. Matteo Arnaldi, invece, è a quota 14,4. 

La tendenza a usare il back resta abbastanza costante nel tempo. Non si tratta dunque di un colpo che sta procedendo verso l'estinzione, come il rovescio a una mano coperto. Il back è usato molto spesso dai bimani in situazioni di difficoltà, e considerato che la difesa servirà sempre (e sempre di più sarà decisiva per il risultato), è difficile pensare che se ne possa fare a meno.

A proposito di difesa, due che la interpretano nel modo ideale sono Novak Djokovic e Daniil Medvedev: il serbo gioca il 16,2 per cento di back, mentre il russo si attesta più indietro, a quota 8,1. Ma si tratta quasi sempre di situazioni di recupero, visto che Daniil difficilmente rinuncia al rovescio piatto a due mani, all'interno dello scambio.

Le statistiche in questione riguardano le ultime 52 settimane. Ma dando uno sguardo più generale sul circuito, emergono altri nomi interessanti, che fanno capire una volta di più quanto il taglio sotto la palla, sul rovescio, sia arma trasversale. In vetta alla graduatoria 'all time' c'è lui, Ivo Karlovic, ritiratosi da poco e famoso per i suoi servizi. Ma pochi sanno (anche se tutti lo avranno notato) che quasi ogni rovescio del croato veniva giocato in back: per la precisione, il 91,1 per cento dei casi.

Alle sue spalle, c'è invece un giocatore in attività, che tuttavia rispetto a inizio carriera ha un po' cambiato atteggiamento: parliamo di Dan Evans, che nel complesso vanta il 74,4 per cento di colpi con il taglio. Alle sue spalle troviamo Steve Johnson, Feliciano Lopez, Pat Rafter, Richard Krajicek, Tim Henman. Con Stefan Edberg (49 per cento) poco più dietro. In tutti i casi si tratta di grandi attaccanti, grandi giocatori di volo. Il che porta inevitabilmente a una riflessione: il rovescio in back è inizialmente una necessità per chi non si sente sicuro, ma poi nel tempo si può trasformare in un vantaggio importante, creando le condizioni ideali per l'approccio a rete, per rendere il passante altrui molto complicato.

Infine, le stelle assolute. Roger Federer utilizzava il back nel 37 per cento dei casi (appena dietro a Michael Stich), mentre Rafael Nadal rimane decisamente più indietro, a quota 17,4. Dei Big 3, tuttavia, l'ultimo è Nole, con il 13,8, mentre Andy Murray si colloca alle spalle di Roger, con il 24,2 per cento. Altre stelle? Pete Sampras fa segnare il 33,8 per cento, Mats Wilander il 22,6, Carlos Alcaraz il 15,5 (in linea con Nadal...), Bjorn Borg il 12,1, Andre Agassi il 9,4. La conclusione? Nessuno, al back, può davvero rinunciare.

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