Grazie alla ritrovata collocazione pre Roland Garros, il torneo di Amburgo accoglie tanti big. E rappresenta l'ultima chance per mettere a punto la condizione sul rosso in vista di Parigi. Ne approfitta Fognini, che conquista il primo successo dopo la doppia operazione alla caviglia.
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Subito fuori invece il numero uno del seeding Daniil Medvedev, sconfitto a sorpresa dal francese Ugo Humbert, protagonista di un match di altissimo livello.
Subito eliminato invece Gael Monfils, che si è presentato in Germania come uno dei potenziali protagonisti e invece è caduto all'esordio, battuto dalla wild card Yannick Hanfmann.
Ad Amburgo è arrivato anche l'atteso ritorno al successo di Fabio Fognini, alla prima vittoria dopo la doppia operazione alle caviglie che l'ha tenuto fermo nei mesi del lockdown.
Le geometrie di Philipp Kohlschreiber hanno infastidito l'azzurro, ma alla lunga Fabio è riuscito a spuntarla per 4-6 6-1 7-5. Al secondo turno sfiderà un Casper Ruud in grande forma.
Per un Medvedev che perde c'è un Khachanov che vince, anche se a fatica. La battaglia contro Jan-Lennard Struff al primo turno è durata oltre due ore e mezza: 7-6 4-6 7-5.
Al secondo turno Bautista ha sconfitto in tre set il tedesco Dominik Koepfer, che dopo i quarti agli Internazionali d'Italia ha trovato un altro buon torneo. La Germania ha trovato un giocatore interessante.
Davvero splendida la prestazione di Humbert, che a piccoli passi sta dimostrando di avere le qualità per arrivare ancora più in alto. La Francia, in futuro, potrà contare su di lui.
Una foto che riassume bene il personaggio Bautista Agut: si muove velocissimo, ed è sempre dappertutto. Lo spagnolo è ai quarti di finale.
Eliminato all'esordio anche il due volte campione in carica Nikoloz Basilashvili, incontrastabile nelle ultime due edizioni del torneo. Il georgiano ha pagato un sorteggio poco favorevole, che l'ha mandato subito in pasto a Bautista-Agut.
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Il favorito per il titolo ad Amburgo è Stefanos Tsitsipas: all'esordio il greco ha lasciato appena 4 game a un giocatore brillante come Daniel Evans, che però la terra battuta non la mastica proprio.