Per la prima volta dopo quasi 48 anni, un italiano vince un torneo di singolare maschile in uno Slam. Ripercorriamo le due settimane magiche di Jannik Sinner a Melbourne attraverso le foto più belle delle sue vittorie
Jannik Sinner sorride: l'esordio a Melbourne è stato un successo.
Contro l'olandese Botic van de Zandschulp, avversario meno comodo di quanto dicesse il ranking, Jannik chiude in 3 set.
Il servizio è un'arma migliorata moltissimo, di recente. E fare il break a Sinner diventa un'impresa.
Il secondo ostacolo? Un altro olandese: si chiama Jesper de Jong e non rappresenta un pericolo.
Jannik, del resto, di rivali ne ha pochi. Non gli crea problemi nemmeno l'argentino Sebastian Baez al terzo turno.
Mentre qualche difficoltà in più (ma sempre senza perdere un set) arriva contro Karen Khachanov negli ottavi.
Giochi di luce, per uno scatto d'autore del futuro trionfatore.
I russi diventano il bersaglio preferito di Sinner: e anche Andrey Rublev deve cadere, fermato nuovamente ai quarti di uno Slam.
La determinazione cresce, così come la sensazione di poter assistere a qualcosa di grandioso.
Così arriva il capolavoro: in semifinale, Jannik annienta Novak Djokovic, riducendo il serbo, per due set, al ruolo di comprimario. Perde un parziale, l'azzurro, ma domina il quarto e vola all'ultimo atto.
Qui, l'ennesima impresa, contro il terzo russo: sotto di due set, Sinner rimonta Medvedev e vince al quinto.
La festa può cominciare, per la gioia del suo staff...
E di tutta l'Italia, che ha ormai trovato un campione da amare.
L'immagine del trionfo: Jannik sdraiato a terra dopo l'ultimo quindici della finale.
Melburne è sua. Prima, non era stata di nessun giocatore italiano.
Tra i momenti da ricordare, le sue interviste in campo con Jim Courier. Misurate, ma con un pizzico di sana ironia.
Il sorriso più bello, nell'ultima conferenza stampa.
Poi, il giro con la Coppa, nel consueto shooting del giorno dopo.
Un elegantissimo Jannik mostra con orgoglio il trofeo più importante della sua carriera. Di certo, non l'ultimo.
Se ancora c'è qualcuno che non ci può credere, la prova finale: il nome inciso sul trofeo. Ebbene sì, è tutto vero.
1/20
Uso dei cookie
Vorremmo utilizzare i cookie per offrirti una migliore esperienza di navigazione sul nostro sito web e per avere statistiche sull'uso dei nostri servizi da parte dell'utenza. Questo sito utilizza i cookie anche di terze parti. Potrai gestire o revocare il tuo consenso in qualsiasi momento. Informazioni dettagliate possono essere trovate nella nostra
Dichiarazione sulla privacy
Jannik Sinner sorride: l'esordio a Melbourne è stato un successo.