L'americano Michael Chang compie 50 anni. Pur avendo vinto solo uno Slam, lo storico Roland Garros del 1989, rimane uno dei giocatori più famosi della storia del tennis. Capace, con poche armi tecniche ma con tanto coraggio, di sovvertire le gerarchie
Al Roland Garros batte Ivan Lendl in quella che resterà la battaglia per eccellenza di quell'epoca, e poi in finale Stefan Edberg.
A Parigi, Michelino sarebbe tornato in finale nel 1995, perdendo però da Thomas Muster.
Nel 1996, due finali Slam. La prima in Australia, con Andre Agassi sconfitto in semifinale e Boris Becker a fermarlo nel match decisivo.
Agli Us Open, copione simile: successo su Agassi e sconfitta contro Pete Sampras.
Nel 2003, la decisione di ritirarsi dal tennis. L'annuncio arriva il 4 settembre 2003 a New York. Il suo best ranking è stato di numero 2 Atp.
Poi, Michael intraprende la carriera da coach, con buoni risultati.
Chang è però anche un ambasciatore del tennis mondiale, che unisce Stati Uniti e Asia, il continente delle origini dei genitori.
Saltuariamente, Chang è tornato in campo per qualche esibizione coi grandi del suo tempo.
Ma l'impegno principale lo ha visto a fianco di Kei Nishikori come allenatore.
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Nel 1989, Chang ha soltanto 17 anni, ma con un tennis fatto di estrema pazienza arriva a domare tutti i più forti.