Amanda, la Sharapova del 2020?

Il paragone è tracciato da tempo, per l'aspetto, la precocità e le potenzialità del personaggio, ma Amanda Anisimova punta a eguagliare la Sharapova soprattutto in campo. Nel 2019 la statunitense ha mostrato di saper fare grandi cose, sfiorando la finale al Roland Garros, ma è andata troppo a sprazzi. Questo può essere l'anno della verità.

La prima volta che Amanda Anisimova si è fatta notare in un palcoscenico importante è stata nel 2016 al Roland Garros, quando è arrivata in finale nell'appuntamento juniores, battuta dalla svizzera Rebeka Masarova.

Un anno dopo, sempre a Parigi, la statunitense ha fatto il suo debutto in un torneo del Grande Slam, prima ancora di compiere sedici anni.

Un titolo Slam per dire basta con l'attività juniores: Amanda l'ha vinto nel 2017 allo Us Open under 18, battendo in finale quella Cori Gauff che in futuro è destinata a farle compagnia nei piani alti della classifica WTA.

Le prime vittorie della Anisimova nel Tour sono arrivate nel 2018 a Indian Wells: ha passato un turno, poi due, poi tre, battendo Petra Kvitova (la sua prima top-10) e spingendosi fino agli ottavi di finale. Il tutto ad appena 16 anni.

La stessa Kvitova, lo scorso anno a Melbourne, le ha però negato il primo quarto in un torneo del Grande Slam. All'Australian Open Amanda ha battuto Niculescu, Tsurenko e Sabalenka, ma contro la ceca ha raccolto poco.

Nell'aprile del 2019, in Colombia, la giovane statunitense ha conquistato il suo primo titolo WTA, vincendo a Bogotà. In finale ha sconfitto l'australiana Astra Sharma, portandosi a un passo dalle prime 50 del mondo.

Il titolo a Bogotà è stato il preludio al suo primo grande risultato in uno Slam: a Parigi ha inanellato una serie di cinque vittorie consecutive, dimostrando al mondo intero di avere il tennis per diventare una delle star del futuro.

Il suo successo più importante l'ha colto nei quarti di finale contro Simona Halep, numero 3 del mondo ma soprattutto grande favorita per bissare il titolo vinto dodici mesi prima. Invece, con un severo 6-2 6-4 è diventata la quinta vittima di Amanda, che nella successiva semifinale contro la Barty è arrivata a condurre per 7-6 3-0, prima di arrendersi.

La semifinale parigina è rimasta l'ultimo risultato di spessore del 2019 della statunitense, che da lì in poi ha vinto solamente una manciata di partite. La ragione è da ricercare anche nei gravi problemi famigliari che si è trovata ad affrontare, come l'improvvisa morte di papà Konstantin, nel mese di agosto.

Tuttavia, il suo 2019 è stato più che sufficiente per ribadire che fra le star del futuro ci sarà un posto anche per lei. Al 2020 il compito di dire se potrà sul serio rivelarsi la Sharapova del futuro.