Quando il campo si fa duro: è l'estate USA

Salutata l'erba, e con l'ultima breve parentesi sulla terra pronta a terminare nel fine settimana, i circuiti ATP e WTA si spostano negli Stati Uniti. Cemento, campi duri, skyline ben diversi e tanti giocatori pronti a tornare a fare la voce grossa, dopo essersi nascosti in Europa.

Sulla terra non si è proprio visto, mentre sull'erba ha vinto un titolo a Newport che non basta a considerare positiva la sua campagna "verde". Per questo, John Isner è uno dei più attesi alla stagione sul cemento USA, casa sua.

Dell'arrivo del duro sarà contento anche Reilly Opelka, l'Isner del futuro che l'Isner del presente lo batte spesso e volentieri. Già tre volte solo nel 2019, con (naturalmente) dieci tie-break in altrettanti set giocati.

I tornei americani saranno un bel banco di prova anche per Cori Gauff, attesissima dal suo pubblico dopo l'esplosione di Wimbledon. Da risolvere anche la questione Us Open: gli organizzatori hanno pronta una wild card, ma le quindicenni possono riceverne al massimo 3 a stagione, e lei le ha già consumate. Arriverà una deroga?

Il cemento è dei giganti? Non sempre. Il primo titolo della stagione americana è andato ad Alex De Minaur, 183 cm. Tuttavia, l'australiano al servizio ha fatto davvero il gigante, chiudendo il torneo senza concedere nemmeno una palla-break, terzo a riuscirci a livello ATP dal 1991.

In finale ad Atlanta, De Minaur ha sconfitto Taylor Fritz, fresco di ingresso fra i primi 30 del mondo e protagonista di una stagione in crescendo. Il suo amato cemento USA lo aiuterà a fare altri passi avanti?

Torna il cemento e torna anche Jack Sock, che non si vedeva dall'Australian Open. Risolto il problema all'indice della mano destra, l'ex top-10 statunitense è pronto a ripartire, per cancellare un paio di stagioni davvero da dimenticare.

Cambia la superficie rispetto all'erba, ma non lo stile di gioco. I campi non sono più rapidi come una volta, ma le statistiche continuano a dire che fra erba e cemento il gioco d'attacco funziona ancora. Per informazioni chiedere a Pierre-Hughues Herbert, uno dei pochi a praticare il serve&volley.

Tennis negli Stati Uniti significa anche una skyline (spesso) molto diversa rispetto a quella dei tornei europei, con i grattacieli sullo sfondo. Come ad Atlanta...