Dal grip alla fase di accelerazione passando per apertura e preparazione, tutti i segreti dell'esecuzione del colpo forte del giovane russo tra i più attesi tra un mese alle Next Gen Atp Finals di Milano
La presa di Rublev è una semi-western di diritto. Tale grip è meno estremo rispetto a quello utilizzato dalla maggior parte dei tennisti delle nuove generazioni che prediligono una presa western.
Attraverso il grip semi-western il russo riesce a generare una notevole complessità di palla ma nel contempo non ha difficoltà a effettuare il diritto con una traiettoria più orizzontale dell’attrezzo quando la situazione tattica lo richiede.
Durante la prima fase del movimento di preparazione, l’arto non dominante garantisce l’arretramento dell’attrezzo favorendo nel contempo la torsione del tronco e il conseguente reclutamento di energia elastica.
Il “backswing” è particolarmente compatto rendendo piuttosto difficile la “lettura del colpo”. la racchetta è orientata verso la parte destra del corpo con le mani che non superano l’altezza delle spalle.
Quando esegue un diritto con i piedi all’interno del campo, Rublev si dispone in “neutral stance” e il peso del corpo gravita prevalentemente sulla gamba posteriore.
L’angolo di flessione dell’avambraccio sinistro è piuttosto accentuato ma il gomito non supera la linea delle anche e le dita sono rivolte in avanti.
Nel finale di movimento si può rilevare come la torsione del tronco sia molto controllata soprattutto grazie all’azione svolta dall’arto non dominante.