Da bad boy a capitano: la trasformazione di “Mac”

Tra i tanti pregi che in soli tre anni l’hanno resa un evento imperdibile, la Laver Cup ha anche quello di aver offerto un’immagine di John McEnroe tutta nuova. Il ragazzino terribile che fu (e che ogni tanto “Mac” recita ancora nelle esibizioni) è diventato il capitano del “Team “World”.

Fin dagli inizia della sua carriera, oltre che per un talento sconfinato, John McEnroe si è distinto per un caratteraccio che lo portava spesso e volentieri a discutere con gli ufficiali di gara.

La sua frase più famosa è "You cannot be serious" (letteralmente "non puoi dire sul serio"), rivolta ai giudici di sedia per qualche chiamata a suo dire sbagliata.

Famosissima anche la sua squalifica all'Australian Open del 1990, quando, credendo di avere ancora un "jolly" da giocarsi rivolse parole irripetibili al giudice di sedia Gerry Armstrong. Tuttavia, quell'anno il regolamento era stato cambiato, con l'abolizione del penalty game, così dopo il penalty point per racket abuse scattò automaticamente il default.

Nel tennis di oggi buona parte delle sceneggiate di McEnroe sarebbero risparmiate da occhio di falco, anche se conoscendolo potrebbe contestare pure la tecnologia.

A oltre 25 anni dal ritiro ufficiale dalle competizione, nei tornei senior McEnroe continua a inscenare il personaggio che fu, discutendo con gli arbitri anche solo per il puro gusto di farlo.

Proprio le sceneggiate vintage sono uno dei motivi che lo rendono fra i più appetibili per le esibizioni e il Senior Tour. "Oggi mi pagano per fare ciò che un tempo volevano impedirmi", ha spiegato lo statunitense qualche tempo fa.

Il ruolo di capitano del Team World di Laver Cup ha offerto un'immagine di McEnroe nuova. Una volta era lui a doversi tranquillizzare, ora ha il ruolo di tranquillizzare e consigliare i propri giocatori. Compreso quel Nick Kyrgios che talvolta ha criticato per i suoi atteggiamenti.

Col tempo, anche chi lo detestava per i suoi comportamenti ha imparato ad apprezzare McEnroe, che oggi è senza dubbio uno degli ex tennisti più amati al mondo. Anche grazie alla Laver Cup.