Dopo Wimbledon, il tennis si (ri)colora

L'obbligo degli abiti bianchi imposto a Wimbledon fa parte della tradizione e non si discute, tanto che all'All England Club sarebbe persino strano vedere i giocatori vestiti con i soliti capi colorati. Ma a Championships terminati l'obbligo scade, e il tennis torna a mostrare colori e fantasie. Per fortuna

Il bianco londinese non gli ha portato per niente fortuna: Alexander Zverev si augura che il rosso firmato Stella McCartney, nella sua Amburgo, possa aiutarlo a fare meglio.

Le linee del campo Reilly Opelka è abituato a colpirle col suo servizio devastante: New Balance ha pensato bene di riproporgliele anche sulle t-shirt.

Uno dei brand più innovativi nel mondo della racchetta è Hydrogen e le sue famose stelle: a Wimbledon non c'erano, ma sono immediatamente tornate.

Non appena può, Diadora non perde mai l'occasione per inventarsi qualcosa di particolare. Come questa t-shirt indossata ad Amburgo da Jan-Lennard Struff

Il ritorno ai colori ha portato bene ad Alizè Cornet, subito finalista sulla terra del nuovo WTA svizzero di Losanna

C'è chi con gli abiti interamente bianchi stona un po', e chi invece li veste alla perfezione. Come un giocatore con lo stile di Pierre-Hughes Herbert.

A Wimbledon con una t-shirt così non li avrebbero fatti entrare, a Bastad invece Sander Gille e Joran Vliegen hanno addirittura vinto il loro primo titolo ATP in doppio

A proposito di doppio: Mike Bryan, una delle leggende della specialità insieme al fratello Bob, ad Atlanta si è presentato con una polo che profuma d'estate

La sua prima finale ATP, l'ungherese Attila Balazs, l'ha giocata così, con una t-shirt arancio come la terra sotto ai suoi piedi, illuminata nella sessione serale di Umago

Dall'azzurro al bianco, in una sola sfumatura. Mizuno l'ha firmato, Philipp Kohlschreiber lo sta indossando all'ATP 500 di Amburgo.