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Le storie

Hawk-Eye Live anche sulla terra dal 2025... ma non c'entra Sinner

Come le chiamate dubbie nella sfida tra Serena Williams e Jennifer Capriati allo US Open 2004 ha accelerato l'avvento dell'intelligenza artificiale nel tennis

di | 14 aprile 2024

Dal 2025, l'ATP ha annunciato che saranno obbligatori i giudici di linea elettronici. L'ha fatto un anno prima che il tema almeno in Italia tornasse di moda per il doppio fallo non visto di Stefanos Tsitsipas, e di conseguenza il doppio break in favore di Jannik Sinner non concretizzato, nel terzo set della semifinale del Masters 1000 di Monte-Carlo. L'episodio è noto: sulla palla break del possibile 4-1 e servizio Sinner nel terzo set, Tsitsipas tira la seconda lunga di diversi centimetri. Ma il giudice di linea non la chiama fuori, la giudice di sedia Aurelie Tourte non fa over-rule. Va detto, come sottolinea la canadese Stephanie Myles, che da un lato non è facile tornare ad arbitrare con una modalità che richiede maggiore attenzione se nel resto dell'anno sei abituato alla verifica digitale del segno, in tempo reale nei tornei senza giudici di linea o su richiesta dei giocatori. E dall'altro che gli stessi giocatori magari sono meno abituati a fermare il gioco per contestare un segno, con Hawk-Eye Live sempre più diffuso.

Finora sulla terra si è sempre preferito confidare nell'occhio umano, nell'arbitro che scende e controlla il segno, e non affidarsi all'occhio tecnologico che ha comunque un margine di errore. Ma dal 2025 inizierà questo nuovo capitolo della storia dell'intelligenza artificiale nel tennis. Una storia che ha preso velocità dal 2004, dopo le quattro chiamate dubbie che hanno danneggiato Serena Williams in momenti cruciali del terzo set del quarto di finale perso contro Jennifer Capriati allo US Open.

Quella sfida, l'ultima in carriera tra Serena e Capriati, è considerata la partita che ha aperto la strada a Hawk-Eye nel tennis. In realtà, la prima sperimentazione di questa tecnologia nel mondo del tennis risaliva a trent'anni prima, ai  Men's World Championship Tennis di Dallas e ai Virginia Slims Championships di Los Angeles nel 1974. 

Lo realizzano Geoff Grant, allora 32enne biologo al Jonas Salk Institute in La Jolla, grande appassionato di tennis, e il 28enne Bob Nicks, specialista di elettronica che col tennis ha poco o niente a che fare. 

Il sistema è pensato come supporto per i giudici di linea. Prevede una serie di sensori di plastica, larghi non più di 18 pollici e sottili come una busta, vengono montati sotto lo strato più superficiale del campo. I sensori disposti su ciascuna riga sono collegati a un pannello di controllo centrale. Se una palla va fuori, si accende una luce nel pannello e un segnale sonoro viene emesso nell'orecchio del giudice di linea più vicino. 

L'esito delle prime due sperimentazione appare promettente. "Se venisse migliorat, potrebbe un giorno prendere il posto dei giudici di linea" commenta Evonne Goolagong, che ha vinto il torneo a Los Angeles battendo Billie Jean King in semifinale e Chris Evert in finale. La pensa così anche Mike Blanchard, uno dei principali arbitri tra gli anni Settanta e Ottanta.

Per Blanchard, come riporta Ken Bentley su Tennis Magazine nel numero di gennaio 1975, "il concetto della chiamata elettronica è un successo. Penso sia solo questione di tempo prima di vederlo applicato in tutti i più grandi tornei del mondo". Sostituire i giudici di linea è anche l'obiettivo di Grant. "Con le persone, devi considerare l'elemento dell'errore umano e dell'emozione. Spesso una giocatrice come Billie Jean King può intimidire i giudici di linea, ma non puoi mettere in soggezione uno strumento elettronico".

C'è anche un secondo sistema introdotto in via sperimentale, in un torneo a Edinburgo, in Scozia, nel luglio del 1977. L'ha inventato Lyle David, che ha brevettato una pallina con un sensore elettrico. Ma anche questa tecnologia non ha superato la fase sperimentale.

Ha incontrato maggior fortuna il Ciclope, utilizzato sulle righe del servizio. Co-inventato dal britannico Bill Carlton e dalla maltese Margaret Parnis England, si basava su una rete di raggi infrarossi a un centimetro dal terreno. Una palla lunga faceva scattare un segnale sonoro. 

Introdotto a Wimbledon nel 1980, il Ciclope doveva essere attivato dal giudice di linea sulla riga del servizio ad ogni punto. Ed è rimasto in vigore a lungo nei grandi tornei, fino all'avvento di Hawk-Eye.

La nuova tecnologia, dopo una prima sperimentazione a New York, ha debuttato alla Hopman Cup del 2006, la manifestazione a squadre miste allora in calendario a Perth a gennaio. Di Jamea Jackson la prima richiesta di verifica della chiamata attraverso la tecnologia che ricostruisce la traiettoria della palla attraverso dieci telecamere che trasmettono la posizione ai computer.

Hawk-Eye è stato poi utilizzato per la prima volta nel circuito a Key Biscayne, e per la prima volta in uno Slam allo US Open, sempre nel 2006. Dal 2008, i giocatori possono richiedere la verifica del segno per tre volte a set, più una aggiuntiva in caso di tie-break. Ma se hanno ragione, quella richiesta non viene conteggiata nelle tre a disposizione in quel set.

Nonostante le controversie, le iniziali ritrosie anche di campioni come Roger Federer, Hawk-Eye diventa uno strumento sempre più diffuso. Nel tempo è stato affiancato a una seconda tecnologia di "electronic line calling", la statunitense FoxTenn. Rispetto a HawkEye, i cui produttori ammettono un margine di errore di 3,6 millimetri, FoxTenn promette una visione reale della traiettoria della palla, non una sua ricostruzione digitale, attraverso quaranta telecamere in grado di fornire oltre 150.000 immagini per secondo, da sommare ai rilevamenti laser.

Dentro o fuori, In & Out è il nome della tecnologia griffata FoxTenn per la review elettronica delle chiamate arbitrali

Negli ultimi anni il circuito ha iniziato a far ricorso all'electronic line calling sulla terra rossa. Su questa superficie, infatti, i tornei hanno continuato per un decennio abbondante ad affidarsi agli occhi del giudice di sedia chiamato dai giocatori a scendere e controllare il segno. Il cambio di passo matura con il Rio Open del 2020, il MUSC Health Women's Open in Charleston e il Mutua Madrid Open del 2021.

Dal 2017, le Next Gen ATP Finals completano l'ultimo step evolutivo nel tennis. Per la prima volta, nella prima edizione milanese del torneo riservato agli otto migliori Under 21 della stagione, non ci sono i giudici di linea. I sensori di Hawk-Eye vengono usati in tempo reale: se la palla è fuori, si sente una voce registrata dire "out!" attraverso gli altoparlanti. 

Le conseguenze del lockdown per il COVID-19 hanno accelerato l'introduzione di Hawk-Eye Live nel circuito. Prima allo US Open 2020, su tutti i campi ad eccezione dei due principali (Arthur Ashe e Louis Armstrong Stadium), poi all'Australian Open 2021 per tutti gli incontri.

E' l'inizio di un percorso che in due anni ha portato ad annunciare la svolta storica dell'electronic line calling in tutto il circuito ATP dal 2025. Una rivoluzione che punta a ottimizzare la precisione e ad aumentare la coerenza tra tornei, campi e superfici. La tecnologia, infatti, verrà implementata per tutte le competizioni, nei tabelloni principali e nelle qualificazioni. E pensare che è cominciato tutto con una chiamata dubbia di troppo allo US Open del 2004.

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